Il Consiglio d’Europa bacchetta il linguaggio di politici e media italiani: è “razzista e xenofobo” e “prende di mira neri, africani, rom, romeni, richiedenti asilo e immigrati in generale; in certi casi, alcune dichiarazioni hanno provocato atti di violenza contro questi gruppi”. La Commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), organismo che dipende dal Consiglio d’Europa, ha pubblicato oggi il Rapporto 2012 sulle discriminazioni in Italia. Pur riconoscendo dei miglioramenti rispetto alla situazione documentata nel 2006, gli osservatori europei non sono teneri con il nostro Paese. Ci sono ancora forti discriminazioni verso i rom, gli stranieri in generale e in particolare verso i musulmani. Chiedono uno stop dei respingimenti in mare. Inoltre, anche se con un linguaggio soft, criticano la gestione dell’accoglienza dei profughi dal Nord Africa durante la primavera araba del 2011: ci sono stati “numerosi problemi tra cui il rimpatrio apparentemente troppo precipitoso di alcune persone verso il loro Paese”.
Linguaggio di politici e media. Da alcuni politici e media “gli immigrati sono regolarmente presentati come una causa di insicurezza e il discorso razzista e xenofobo rispecchia o provoca misure e politiche discriminatorie; sono fattori che alimentano la discriminazione razziale, la xenofobia e il razzismo all’interno della popolazione e tendono a legittimare tali fenomeni. Servizi e titoli sensazionali continuano ad apparire nei media e numerosi siti Internet contengono messaggi di odio razziale e perfino di istigazione alla violenza razziale”.
Rom. “La maggior parte dei Rom -si legge nel rapporto- subisce gravi forme di marginalizzazione e di discriminazione, sia in materia di accesso all’alloggio, che di altri diritti sociali, quali l’istruzione, l’accesso al lavoro e alla salute”. “Si respira un clima generale fortemente negativo rispetto ai Rom: i pregiudizi esistenti nei loro confronti si riflettono talvolta negli atteggiamenti e nelle decisioni adottate dai politici, o sono da queste rafforzati”. Il piano Maroni per l’emergenza rom viene bocciato su tutta la linea, in particolare il censimento nei campi effettuato dalla prefetture di Milano, Roma e Napoli. “Destano particolare preoccupazione la raccolta delle impronte digitali; si rileva inoltre che i dati non sono sempre stati ottenuti conformemente ai principi di riservatezza, consenso informato e autodefinizione individuale volontaria. Inoltre, la maggior parte delle denunce di presunti maltrattamenti commessi dalle forze dell’ordine riguarda atti compiuti nei confronti di Rom”.
Rifugiati. Il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di abbandonare definitivamente la pratica dei respingimenti in mare dei profughi, perché “sembra avere privato un certo numero di persone della possibilità di chiedere asilo politico, con la conseguenza che possono essere state respinte persone bisognose di protezione”. Critiche inoltre sono le condizioni d’accoglienza nei Centri di accoglienza e nei Cara. Infine, “l’Italia ha proceduto in varie occasioni all’espulsione di cittadini stranieri – in particolare nell’ambito delle misure contro il terrorismo – senza rispettare le misure provvisorie indicate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Ebrei, musulmani e immigrati. “Persistono nella società italiana i pregiudizi contro i musulmani e l’antisemitismo. I musulmani continuano a essere stigmatizzati nel discorso politico e nelle proposte politiche di certi partiti; d’altro canto, si registrano ogni anno alcune decine di incidenti antisemiti. Si constata che Internet svolge un ruolo sempre più importante nella diffusione di idee antisemite”. Sugli immigrati il rapporto dell’Ecri denuncia diversi tipi di discriminazioni: “Sono continuamente segnalati casi di discriminazione per l’accesso a un’abitazione del settore privato; al contempo, alcuni comuni stanno introducendo regole più severe per l’assegnazione degli alloggi popolari del settore pubblico, il cui impatto è spesso più negativo per coloro che non hanno la cittadinanza italiana”.Diritto di voto per gli immigrati nelle elezioni amministrative e cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia: sono due delle raccomandazioni presenti nel rapporto 2012 dell’Ecri, la commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa. Sul voto, gli osservatori europei auspicano che almeno alle elezioni amministrative gli immigrati possano votare e farsi eleggere: “Rappresenterebbe un fattore di integrazione nella società italiana per cittadini stranieri residenti da tempo nel Paese”.
E per i G2, i figli di immigrati nati o cresciuti in Italia, il Consiglio d’Europa chiede che la concessione della cittadinanza sia semplificata. Idem per gli stranieri che risiedono da molto tempo nel nostro Paese. “L’Ecri raccomanda inoltre che le disposizioni relative alla naturalizzazione vengano applicate in tutti i casi in maniera non discriminatoria, migliorando la trasparenza e garantendo che le decisioni relative alla naturalizzazione vengano prese entro termini ragionevoli e che gli eccessivi ritardi indipendenti dalla volontà del richiedente non abbiano ripercussioni negative sulla sua situazione”. (dp)
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