“Per quanto riguarda il Piano di ricostruzione della città dell’Aquila, approvato dal Consiglio comunale, mi auguro vivamente che il commissario Chiodi voglia dar seguito, attraverso un decreto, alle proposte che ho avanzato durante la seduta consiliare”. È questo l’auspicio del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti.
“In primo luogo – ha proseguito Benedetti, ricordando il contenuto delle proposte illustrate in aula – è fondamentale che la zona del cosiddetto “asse centrale” venga considerata area a fattibilità immediata, dando seguito alle indicazioni del Consiglio comunale il quale, nel gennaio scorso, su proposta mia e del consigliere Enzo Lombardi, sostenuta in maniera trasversale da tutte le componenti politiche, ha approvato un ordine del giorno in tal senso. Ricordo che l’area che comprende piazza Battaglione Alpini, corso Vittorio Emanuele II, corso Federico II, piazza Duomo e piazza Palazzo, con le vie e piazze limitrofe, costituisce il cuore della città, il centro nevralgico della vita sociale e produttiva e pertanto, anche in considerazione dei livelli di danneggiamento degli edifici, può e deve ripartire in tempi quanto più possibile rapidi, allo scopo di restituire realmente vita al centro storico. La seconda proposta riguarda la filiera Cineas, Reluis, Fintecna: le proposte di intervento ricadenti nell’area dell’asse centrale devono ottenere i contributi dal Comune entro 60 giorni dalla presentazione dei progetti, anche in assenza di risposte da parte della filiera, secondo la formula del silenzio assenso. Una proposta che, e questo è il terzo punto, andrebbe valutata anche per le abitazioni in categoria E della periferia, allo scopo di velocizzare i tempi di inizio dei cantieri e, di conseguenza, di consentire ai cittadini di rientrare nelle loro case, alleggerendo i costi dell’assistenza. Infine – ha concluso Benedetti – una quarta proposta relativa alla tempistica. È infatti fondamentale che ci siano tempi certi riguardo all’intesa tra i Comuni e la struttura commissariale sui Piani di ricostruzione, affinché si possa finalmente lavorare con prospettive realistiche e concrete”.
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