L’impegno, la cultura, la competenza tecnica ed amministrativa, lo spirito di solidarietà, l’esperienza e la saldezza morale devono costituire l’indispensabile riferimento per individuare IL SINDACO (con le maiuscole).
L’esperienza sul campo, la conoscenza del territorio e degli aggregati sociali, culturali e produttivi, la comprovata dedizione e la conclamata professionalità e trasparenza nei comportamenti nonché la capacità di moderazione e mediazione politica sono qualità normalmente richieste ad un sindaco, ma diventano irrinunciabili nella devastante situazione in cui si trova L’Aquila, quali che siano le modalità di scelta dei candidati.
Ma basta tutto questo? No, non basta.
Non basta perché è indispensabile che la scelta del candidato Sindaco poggi sulla elaborazione di un programma preciso di cose concrete e sulla condivisione di un progetto di ricostruzione per disegnare L’Aquila del futuro.
La ricostruzione, se gestita con appropriati interventi, accrescerà la fiducia dei cittadini e costituirà una formidabile occasione di crescita.
Raramente, in passato, nella nostra Città si sono potute affermare idee ed azioni innovative a causa della nostra struttura mentale piuttosto conservatrice.
Oggi, la risoluzione delle attuali difficoltà offre l’occasione di promuovere idee ed azioni innovative per realizzare quel progresso che diventerà moltiplicatore di nuove idee e strumenti per assicurare la migliore ricostruzione possibile.
La posta in gioco è quella di saper porre le fondamenta della ripresa e del riavvio del processo di sviluppo contando essenzialmente sulle nostre forze, sulle nostre risorse e opportunità del nostro territorio. Occorre, cioè, far coincidere la ricostruzione con un autentico progetto di sviluppo, che produca nuova occupazione, una rinvigorita funzione del capoluogo provinciale e regionale, il rafforzamento delle capacità del nostro invidiabile sistema scientifico e culturale, una ricomposizione del processo di miglioramento della qualità della vita e dei servizi sociali, maggiore tutela e redditività del patrimonio ambientale, storico ed artistico.
Tutto ciò richiede il coraggio di non soggiacere all’imbarbarimento del confronto politico ripristinando la fiducia che ci deriva dalla nostra tradizione di correttezza amministrativa e di operosa creatività. Oggi, più che mai, occorre impedire il prevalere degli estremismi scegliendo soluzioni giuste per ricostruire e rendere L’Aquila più bella, più moderna, più produttiva e più prospera.
Per ottenere questo dobbiamo lavorare tutti insieme ripudiando la gestione del potere per il potere.
Il nostro impegno deve essere forte, imponente ed esercitato con autorevolezza. Solo in tal modo sarà possibile meritare la fiducia dei cittadini e delle Istituzioni dello Stato per meglio corrispondere alle drammatiche esigenze del nostro territorio e dei suoi abitanti.
Le imminenti elezioni comunali devono diventare l’occasione, finora irragionevolmente mancata, per il superamento dello scontro politico e degli steccati ideologici persistenti, per determinare alleanze che non possono essere ridotte a semplici operazioni aritmetiche. I cittadini elettori non ce lo perdonerebbero.
Occorre, in definitiva, ricercare una espressione dell’azione politica ed istituzionale che sappia farsi concreto servizio nei confronti delle primarie esigenze del quotidiano vivere e delle impellenti necessità sociali.
Dobbiamo saper costruire e proporre, con credibilità, un significativo, nuovo progetto politico per raccogliere un largo e ben motivato consenso da parte degli aquilani.
Se non emergesse, come finora non è emersa, una proposta globale sulla necessità della ricostruzione fisica, economica, sociale e culturale, la classe politica sarebbe responsabile dell’aggravamento della piaga del disimpegno civile e di quello politico del voto, nel caotico prevalere di gruppi e apparentamenti, siano essi di destra, di centro o di sinistra, che del vuoto di propaganda politica fanno lo strumento fondamentale per uno sfruttamento immorale del disorientamento di massa, viepiù presente anche nel drammatico contesto dell’intero Paese.
Il Consiglio Comunale, il 22 settembre scorso, ha deliberato all’unanimità la relazione del sottoscritto e fatta propria dalla Commissione “Garanzia e Controllo” sulla “Verifica dell’attuazione del programma di governo” che così si conclude:
“Giova, però, richiamare tutti i protagonisti istituzionali alla necessità che possa essere compiuto uno sforzo corale unitario perché, in un èmpito di operosa, seppur tardiva dedizione, possa essere tramandata alla prossima consigliatura una programmazione già predisposta che raccolga, per correggerli, tutti gli errori che rallentano la rinascita fisica, economica e morale dell’Aquila.
Così come, prioritariamente, è auspicabile che, dalla grave situazione in atto, nasca ora, subito, la consapevolezza che la ragione politica e partitica possa e debba cedere il passo alle esigenze concrete che, solo se affrontate il più possibile unitariamente, potranno acquisire qualità e consenso, peraltro, arricchiti con più incisiva autorevolezza nei confronti delle Istituzioni e delle sedi politiche, sociali ed economico-finanziarie che ci dovranno necessariamente comprendere ed assistere”.
Cosa aspettiamo per passare dalle dichiarazioni di volontà ai fatti?
Enzo Lombardi
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