Interessante riflessione a Teramo, mercoledì 29 febbraio (ore 17:30), presso l’Hotel Abruzzi in viale Mazzini, su due protagoniste del loro tempo: Cristina di Svezia e Maria Federici. Promossa dall’International Inner Wheel e dall’Anfe, la tavola rotonda tende ad illustrare l’opera di due donne straordinarie che, pur vissute in secoli diversi e non comparabili, hanno tuttavia con il loro impegno fortemente inciso nelle società del tempo, nella cultura e nella solidarietà.
Cristina di Svezia (Stoccolma, 1626 – Roma, 1689), vissuta durante la Guerra dei Trent’anni, venne incoronata regina a 18 anni, regnando dal 1632 al 1654. Donna colta ed anticonformista, dotata di grande intelligenza e temperamento, appassionata d’arte e del pensiero filosofico, divenne ben presto famosa facendosi apprezzare dagli spiriti illuminati dell’Europa per le sue idee progressiste e per la sua sete di conoscenza. Cristina di Svezia dimostrò di saper condurre il proprio ruolo con notevole indipendenza, affermando – pur nella complessità del suo tempo – i prodromi dell’emancipazione della donna. Lottò con ogni energia per mettere fine ad una guerra sanguinosa che fece milioni di morti, firmando nel 1648 la Pace di Westfalia. Convertita al cattolicesimo, nel 1654 abdicò – contro il parere del Senato – a favore del cugino Carlo Gustavo e, raggiunta l’Italia, visse a Roma, molto attiva in campo culturale, fino alla sua morte.
Maria Agamben Federici (L’Aquila, 1899 – 1984), sposata con il drammaturgo aquilano Mario Federici, fu personalità di spicco in campo culturale, politico e sociale. Formatasi sotto l’influsso del pensiero cattolico, da Maritain a Mounier, docente di letteratura e giornalista, insegnò all’estero. Rientrata in Italia, fu antifascista e partigiana nella Resistenza. Eletta nell’Assemblea Costituente, con altre quattro donne (Nilde Iotti, Teresa Noce, Lina Merlin, Angela Gotelli) fece parte del Gruppo dei 75 che scrisse la Costituzione, dando una forte impronta alla Carta in tema di pari dignità e di emancipazione femminile. Parlamentare con la Democrazia Cristiana, contribuì alla nascita del CIF, delle ACLI e, nel 1947, fondò l’ANFE, associazione per le famiglie degli emigrati con sedi in Italia e all’estero. Alla sua opera si devono importanti conquiste sociali in tema di tutela legislativa e sociale dei migranti.
Tornando all’evento, dopo l’introduzione di Rita Brancucci Tomassi, nella doppia veste di presidente dell’ Inner Wheel e dell’Anfe provinciale di Teramo, porteranno il saluto Cinzia Tomatis, Governatrice del Distretto 209 dell’International Inner Wheel, e Goffredo Palmerini, Delegato Regionale dell’Anfe Abruzzo. Il prof. Adelmo Marino, dell’Università di Teramo, svolgerà la relazione “Cristina di Svezia, una protagonista dell’emancipazione culturale europea”, mentre l’on. Alberto Aiardi, già più volte parlamentare ed uomo di governo, porterà una testimonianza di prima mano sul tema “Maria Federici, un fervido impegno per la difesa dei diritti della donna”, avendo per molti anni collaborato nell’Anfe accanto a Maria Federici. Coordinerà i lavori e il dibattito Gianfranco Cocciolito. I musicisti Giuseppe Paolo Oreglia e Matteo Scarpelli eseguiranno brani di Georg Friedrich Haendel.
Lascia un commento