Sono passati cinque anni dalla prima volta che l’ha chiesto al Comune di Milano, ma del monumento alle vittime del terrorismo non c’è ancora traccia. Antonio Iosa, presidente della sezione lombarda dell’associazione dei feriti e dei parenti degli uccisi (Aiviter), è stato gambizzato dalla Brigate Rosse il 1° aprile 1980 durante un dibattito organizzato dal Circolo Perini di Quarto Oggiaro di cui è ancora oggi la guida. Ora, sulla scia delle polemiche nate dalla vicenda di Maurizio Azzolini nel 1977 tra i giovani che spararono in via De Amicis e oggi capo di gabinetto del vice sindaco, ha deciso di scrivere al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e all’assessore alla Cultura Stefano Boeri, per rinnovare la sua richiesta: “Dedicare una piazza della memoria, con la posa di una scultura o di una lastra di marmo con incisi tutti i nomi delle vittime di terrorismo e di stragi in Lombardia”. Sul sito www.casadellamemoria.org Antonio Iosa ha tenuto il conto delle vittime lombarde: 81 morti (di cui 34 nelle stragi) e 258 feriti. “L’elenco comprende sia le vittime del terrorismo di destra che di sinistra -precisa-. C’è anche il nome di Ezio Baldoni, il giornalista ucciso in Iraq dal terrorismo islamico”.
Finora solo Vittorio Sgarbi, quando era assessore alla Cultura, si è dimostrato interessato alla richiesta dell’Aiviter. “Era già stato individuato lo scultore che se ne sarebbe occupato, Ivan Theimer, ma poi tutto è finito nel dimenticatoio”, ricorda Antonio Iosa che propone di mettere il monumento in piazza della Repubblica. “Certo ora il Comune sta facendo un percorso per ricordare alcune delle vittime, dedicando i giardinetti di piazza Durante a Fausto e Iaio e il Parco Teramo all’agente della Polizia Andrea Campagna. Sarebbe giusto chiudere questo percorso nel 2013 dedicando una piazza alla memoria di tutte le vittime”.
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