Giovanni Tizian, il giovane giornalista costretto sotto scorta, autore di Gotica. ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea per Round Robin editrice, il libro inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel nord Italia, si aggiudica il Premio Monteverde Pasolini 2012, sezione giornalismo. Il premio, riconosciutogli per il coraggio di denunciare le mafie con la sola arma della penna nei suoi articoli come nel suo libro, gli verrà consegnato da Santo Della Volpe, giornalista RAI e Presidente della Fondazione Libera Informazione, questa sera al Teatro Vascello di Roma, in via Giacinto Carini 78, dalle ore 20:45. Gotica, racconta come le mafie stanno sopra e sotto la linea Gotica.
Stanno al Sud, come al Nord e Roma è diventata una capitale anche per loro. Fanni affari, stanno nel cuore vivo delle città, parlano con la politica, infiltrano le professioni, immettono soldi freschi nel mercato in crisi. Sono parte della nostra società. Hanno e gestiscono consenso, trovano sempre maggiori complicità. Giovanni Tizian lo ha denunciato con le sue inchieste, e per questa ragione è costretto a vivere sotto scorta. In questi mesi la solidarietà al giornalista si è concretizzata con la campagna, lanciata dall’associazione daSud, ?Io mi chiamo Giovanni Tizian?, volta a tenere alta l?attenzione sul giornalista e ribadire che la lotta alle mafie – da Sud a Nord – deve essere una priorità del Paese.
Non condivido assolutamente santizzare questa persona! Io mi chiedo se avete letto il libro? Leggendolo prima e riflettendoci dopo… La lettura iniziale è stata commovente, ovviamnte si parlava della sua vicenda, ottima proprietà di linguaggio, ma non ho notato nomi! Successivamente per chi non sà nulla si ritrova di fronte ad un’elenco di nomi e di fatti, un pò sterili, da farti annoiare, rimane solo nel lettore il pensiero che qualunque angolo di questa Italia sia invaso da mafia o altre aggregazioni. Poi ho letto quelle due pagine e mezzo di cui qualcosa sapevo: Santo cielo, errori, orrori! Nomi sbagliati, eventi attribuiti ad altri, ma ho notato che lo stesso errore era stato riportato da un altro e solo un altro giornalista della zona. Ecco la soluzione: non poteva essere che un ragazzo di 29 anni avesse verificato con ricerche che non fossero di semplici articoli di giornali eventi che dovrebbero denunciare la VERITA’. Non poteva, era materialmente impossibile, forse neanche a 50 anni avrebbe terminato il libro… C’era una lotta contro il tempo: altri due, fortunatamente diversi, autori stavano per far uscire il proprio libro! C’era fretta! Ecco allora che non si preoccupa della verità ma della denuncia che faccia scandolo, quello scandalo che in mano ad un “giornalaio” porta quel vil denaro.
E vi suggerisco nella lettura di notare la differenza di racconto che applica nelle altre vittime ed invece per l’evento a lui accaduto: due metri differenti, ovvio! Non voglio infierire ulteriormente, ma non mi convince, non lo trovo onesto e se mai un giorno chiedesse scusa a quelle vittime considerate un pò personaggi grigi chiedetevi dopo tutta la pubblicità che lui ha fatto cosa se ne potrebbero fare quei poveretti delle sue scuse! La coscienza non appartiene a tutti!