La Coca Cola non lascia Rosarno: è questa la notizia emersa dall’incontro di stamattina tra il ministro dell’Agricoltura Catania e i vertici dell’azienda Coca Cola, dopo che nei giorni scorsi era trapelata la notizia di una possibile interruzione, da parte dell’azienda stessa, delle forniture provenienti dal Mezzogiorno. “Ho voluto quest’incontro per rispondere alle preoccupazioni dei produttori della filiera, relativamente al collocamento degli agrumi calabresi, in buona parte destinati alla trasformazione – ha detto il ministro – Si era diffusa infatti nei giorni scorsi in Calabria la percezione che la Coca Cola, in particolare il suo marchio Fanta, potesse lasciare il mercato locale. Oggi ne abbiamo discusso e riporto con soddisfazione la decisione dell’impresa di non lasciare assolutamente il mercato calabrese. L’azienda- ha aggiunto il ministro – continuerà ad acquistare sul mercato italiano l’intero fabbisogno di succo concentrato per la produzione diretta al nostro mercato. E’anzi previsto un incremento delle forniture in Sicilia e Calabria”.
Durante l’incontro, si è inoltre discusso “di come dare prospettive al rapporto tra impresa e filiera nazionale: registro con soddisfazione l’impegno, da parte dell’azienda, ad affrontare la questione con un approccio pluriennale”. Per quanto riguarda la condizioni dei lavoratori immigrati impegnati nella produzione e nella raccolta degli agrumi, soprattutto in Calabria, “l’impresa – ha detto ancora il ministro – ha assicurato piena collaborazione per l’effettiva ricerca di standard di produzione, raccolta e trasformazione rispettosi delle norme. Lo farà attraverso audit che renderà più stringenti, che riguardano fornitori e si ripercuoteranno a monte fino alle aziende agricole. In questi audit, l’azienda inserirà la verifica sui termini di pagamento. Il ministero, da parte sua, convocherà un gruppo in cui siano rappresentati tutti gli anelli, dall’azienda agricola fino ala trasformazione finale, per verificare come si possa migliorare la competitività della filiera. Faremo quindi un lavoro di approfondimento, in cui credo che, soprattutto nel contesto siciliano e in quello calabrese, bisognerà indagare su quanti e quali passaggi ci siano tra azienda agricola e vari step industriali. Intanto – ha concluso il ministro – ai produttori e ai lavoratori della filiera in Calabria possiamo assicurare che non ci sarà nessun abbandono da parte di nessuna impresa, anzi coi sono i presupposti per rilanciare la collaborazione su basi nuove, con intento di consolidamento reciproco”.
La notizia è stata confermata dal direttore per l’Europa degli affari pubblici dell’azienda, Salvatore Gabola: “Non abbiamo mai avuto intenzione di abbandonare la filiera italiana, o di acquistare i concentrato in altri mercati: si tratta solo della ricontrattazione annuale, in cui l’assegnazione dipende dalla miglior offerta, quindi da sole ragioni di business. Confermiamo quindi la nostra presenza nella piana di Gioia Tauro e il nostro impegno ad acquistare il 100% del concentrato per l’Italia nel nostro paese”.
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