Un anno dal terremoto del Giappone: segnalazione per lettera/encomio ad Arino De Berardinis

In calce la proposta, a un anno dal terremoto/tsunami che ha colpito ilGiappone, di un encomio ad un abruzzese colà residente, avanzata da Walter De Berardinis (direttore del giornale on line giulianovanews.it), di Giulianova (Teramo), la stessa città d’origine di Arino De Berardinis.   Al Governatore della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo […]

In calce la proposta, a un anno dal terremoto/tsunami che ha colpito ilGiappone, di un encomio ad un abruzzese colà residente, avanzata da Walter De Berardinis (direttore del giornale on line giulianovanews.it), di Giulianova (Teramo), la stessa città d’origine di Arino De Berardinis.

 

Al Governatore della Regione Abruzzo

Giovanni Chiodi

Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo

Nazario Pagano

Vs. sede istituzionale

Al Presidente del CRAM (Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo)

Mauro Febbo

Al Sindaco della Città di  Giulianova

Francesco Mastromauro

e.p.c. agli organi d’informazione

Segnalazione per lettera/encomio al corregionale, Arino De Berardinis

Preg.mi in indirizzo,

Ad un anno di distanza volevo ricordare e segnalare il giovane corregionale abruzzese, Arino De Berardinis, per il senso di altruismo e del dovere in occasione del terremoto dell’11 marzo 2011 in Giappone, dimostrando con fierezza l’essere abruzzese/giuliese in terra straniera.

Lo scorso 11 marzo 2011, il Giappone è stato colpito dal terremoto di Sendai al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, alle ore 14:45. Arino De Berardinis, da anni residente a Fujisawa (prefettura di Kanagawa), dove vive con la moglie Hiromi Mimura e i suoi due bambini, Sara e Luca, il pomeriggio dell’11 marzo 2011, dopo la tremenda scossa, con mezzi di fortuna rientrava nella sua abitazione percorrendo circa 20 Km, a piedi. Molti i giornali nazionali e locali che si sono occupati della sua vicenda umana e professionale. Il giorno successivo, dopo l’appello dell’Imperatore che invitava tutti i giapponesi a riprendere le normali attività lavorative per permettere il funzionamento di tutto il paese, lui ritornava sul proprio posto di lavoro. Nei giorni seguenti, dopo i fatti della centrale diFukushima e nonostante le Ambasciate straniere, per prima la Francia e successivamente l’Italia, invitavano i nostri connazionali a rientrare perchè il rischio di contaminazione radioattiva era reale, Arino De Berardinis decideva di rimanere a Fujisawa insieme alla sua famiglia e alla famiglia d’origine della moglie.

Queste le sue parole durante quei giorni: “..sono consapevole del rischio che corro io e miei famigliari, ma questa è la mia seconda terra e non posso abbandonare i miei “fratelli”giapponesi.Sono rimasto molto deluso dagli stranieri che vivono qui e hanno avuto tanto dal Giappone, ma poi sono letteralmente scappati da questa terra. Il Giappone mi ha dato tanto: lavoro e famiglia, mi sentirei un vile scappare e lasciare pezzi della mia famiglia qui, resto per dare il mio piccolo contributo. Sono consapevole anche del fatto che nella mia prefettura (Kanagawa) cominciano a scarseggiare i beni di prima necessità e veniamo ogni giorno privati di luce, gas, acqua e collegamenti telefonici. Ma bisogna pur ricominciare ed io sono pronto a fare la mia parte. La fede in Dio c’è, quindi anche io faccio la mia parte per ristabilire il primato della vita sulla morte. Non nascondo che mi sono sentito perso in questi in giorni, ma ho la convinzione di farcela per il bene della mia famiglia”. 

Per i fatti fin qui esposti, per il valore dimostrato e la caparbietà di essere abruzzese/giuliese in terra straniera, mi sentivo in dovere di esternare questi semplici parole segnalandovi il nostro corregionale.

Giulianova lì, 10 marzo 2012

In fede 

Walter De Berardinis

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