Una banda di rom in provincia di Pescara era riuscita a mettere in piedi una serie di truffe per l’acquisto di auto che poi venivano rivendute anche all’estero con un giro di affari superiore al milione di euro. Sono 21 gli arresti eseguiti questa mattina dalla polizia stradale di Pescara per falso e ricettazione e altre 30 persone sono state denunciate. Sono 55 le autovetture recuperate dalla polizia. I malviventi falsificavano documenti e assegni per l’acquisto di autoveicoli, alcuni dei quali esportati anche in Lituania, Germania e Bulgaria.
L’inchiesta della Polstrada ha scoperto che l’organizzazione criminale, il cui nucleo centrale faceva capo a un gruppo di Montesilvano (Pescara), contattava i venditori privati delle auto su Internet e giornali e poi, con abili trattative, documenti ed assegni falsi acquistava le macchine raggirando i proprietari.
Le trattative venivano concluse sempre di venerdì o nei giorni di chiusura delle banche per poter pagare con assegni scoperti o assegni circolari falsi senza che ci fosse il controlla degli istituti bancari. Alle agenzie per le pratiche auto invece i criminali pagavano in contanti la formalizzazione del passaggio di proprietà, per far credere ai venditori che non esistevano problemi di soldi. La truffa si concludeva con un ulteriore passaggio di proprietà a persone compiacenti prima ancora che i primi proprietari si accorgessero del raggiro.
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