Cervelli in fuga: uno su tre ha intenzione di tornare. È quanto emerge da un sondaggio tra 1.200 italiani all’estero realizzato dal Comune di Milano e da Italents, associazione che ha creato una rete tra i giovani emigrati. L’80% degli intervistati (ci sono anche 200 rimpatriati) afferma che ha lasciato l’Italia perché nel nostro Paese manca la meritrocrazia e non c’è trasparenza negli avanzamenti di carriera. I risultati sono stati presentati oggi a Palazzo Clerici durante il convegno “Emergenza giovani in fuga, come si inverte la tendenza?”. Il Comune di Milano aprirà “Welcome talent!” uno sportello per accogliere chi rientra. “Lo inaugureremo prima dell’estate – annuncia Cristina Tajani, assessore al lavoro -. Sarà un portale virtuale e reale in cui i ‘talenti’ che vogliano fare di Milano il loro approdo possano trovare informazioni, servizi e accompagnamento nella vita cittadina senza perdite di tempo”. Nel campione degli intervistati ci sono anche 229 giovani originari di Milano e provincia.
Le mete preferite scelte dai cervelli in fuga sono Gran Bretagna (17,1% degli intervistati) e Stati Uniti (9,2%): “Tra le prime 15 destinazioni, insieme ad altre mete europee, ci sono anche Cina e Australia”, sostiene Alessandro Rosina, presidente di Italents. I giovani all’estero hanno ora un motivo in più per tornare: grazie ad un emendamento al decreto Milleproroghe, infatti, possono approfittare dei benefici della legge “Controesodo” (n. 238/2010) anche quelli partiti dopo il 20 gennaio 2009, limite contenuto nella legge e annullato appunto dall’emendamento. (dp)
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