Per Fabrizio Scarzella, giudice del Tribunale del Lavoro di Milano, Extrabanca, nata per offrire servizi agli immigrati, ha tenuto nei confronti di un dipendente “comportamenti illeciti”, per questo ha condannato l’Istituto di credito per comportamenti discriminatori. Dalla sentenza emerge infatti che il presidente di Extrabanca, Andrea Orlandini, ha cercato di dissuadere il dipendente dal candidarsi alle elezioni comunali accomunandolo “agli zingari e ai musulmani che vogliono rovinare Milano”, sostenendo che lui e un suo collegano erano “due negri africani” che stavano “creando troppi problemi”, che “avere troppi negri non poteva giovare alla banca” e che era pertanto meglio assumere “una persona con un colore più chiaro”.
Oltre al presidente, anche un altro dirigente di Extrabanca si è rivolto al dipendente con un linguaggio discutibile. Dalla sentenza emerge infatti che “in alcune occasioni” questo dirigente “all’uscita da riunioni ove erano presenti persone di colore, proferiva spesso frasi a sfondo razzista come negroni, extra comunitari in senso dispregiativo”.
Il giudice ha ordinato a Extrabanca di affiggere nella sede milanese un comunicato che non solo riporti il testo della sentenza, ma “inviti tutto il personale ad astenersi, nei rapporti tra colleghi e nelle riunioni di lavoro, da espressioni volgari od offensive a sfondo razziale”. Al dipendente la banca dovrà versare 5mila euro di risarcimento. (dp)
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