Extrabanca annuncia che ricorrerà in appello contro la sentenza del giudice che condanna la banca perché il suo presidente e un dirigente avrebbero tenuto comportamenti razzisti nei confronti di un dipendente senegalese. L’Istituto di credito afferma che ” si tratta di accuse del “tutto ingiuste”. “Extrabanca è una Banca dedicata appositamente ai cittadini stranieri residenti in Italia – si legge nel comunicato dell’istituto di credito-. Ha 34 dipendenti, ben 19 dei quali sono espressione di 14 diverse comunità straniere. Non esistono, nel settore del credito, altri esempi di una così innovativa e solidale iniziativa, fatta su misura per gli immigrati che sono i Clienti tipici della Banca, e dunque rappresenta una risorsa da difendere e valorizzare.”
“Un’accusa di discriminazione – per chiunque conosce la vita vissuta della Banca – è addirittura surreale, tanto più che inutilmente la stessa ha chiesto che venissero ascoltati tutti i dipendenti.
Purtroppo la vicenda è stata trattata dal Giudice in modo “sommario”, anche in ragione del rito adottato, ma manifestamente non coerente con le risultanze acquisite al giudizio.
Il Presidente di Extrabanca è stato accusato, per esempio, di aver scoraggiato la candidatura del dipendente alle elezioni comunali. Ebbene è provato da fatti oggettivi – e risulta dagli atti di causa – che il Presidente non solo gli ha dato il proprio voto, ma ne ha attivamente appoggiato la candidatura e suggerito a più persone di votarlo.
Extrabanca è sicura che il Giudice di appello, cui si rivolgerà immediatamente, ribalterà un giudizio ingiusto. Extrabanca ha dato mandato ai propri legali di assumere ogni iniziativa a tutela della propria reputazione, e di svolgere ogni azione, anche risarcitoria, verso chi ha creato e diffuso affermazioni non vere”. (dp)
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