L’inflazione di nuovo in salita e’ un segnale estremamente preoccupante. Si conferma, a marzo, al 3,3%. Ma il dato che continua a destare allarme e’ la crescita del tasso relativo al cosiddetto carrello della spesa, al 4,6%.
“Un andamento che, come abbiamo recentemente denunciato, e’ del tutti ingiustificato: come rilevato dall’Ismea, a marzo vi e’ stata una contrazione del -2,3% su base annua dei prezzi agricoli. Il calo, sempre su base annua, e’ addirittura del -6,4% per quanto riguarda le coltivazioni vegetali.inconcepibile che i prezzi alla produzione diminuiscano mentre quelli al consumo aumentano in maniera cosi’ vistosa”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti per Federconsumatori e Adusbef.
“Questo dato, unito a quello del crollo dei consumi anche in campo alimentare (che, lo ricordiamo, nel 2011 hanno segnato il -4,8%), fornisce la prova certa delle pesanti ed intollerabili speculazioni in atto sui prezzi. Dinamiche speculative, che pesano in maniera inaccettabile sulle tasche gia’ povere dei cittadini”. Con l’inflazione a questo livello “gli aggravi per le famiglie saranno di oltre 1.334 euro annui, di cui oltre 221 solo nel settore alimentare (stando agli aumenti denunciati dall’Istat). Se a cio’ aggiungiamo anche l’aumento della tassazione (IMU, IVA, addizionali regionali e comunali, ecc.), che ammonta a +1.133 euro annui, la stangata per le famiglie raggiunge quota 2.467 euro annui”. Per questo “e’ indispensabile intervenire al piu’ presto per rilanciare il potere di acquisto delle famiglie e per avviare la necessaria ripresa economica del Paese: avviando maggiori controlli sulle filiere, per contrastare speculazioni sui prezzi; calmierando la tassazione sui carburanti anche attraverso il meccanismo dell’accisa mobile; portando avanti con determinazione misure di rilancio dell’economia; annullare il nuovo aumento dell’IVA al 23%, oltre che qualsiasi ipotesi di aumento ulteriore della tassazione, a partire dalle accise sui carburanti”.
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