Dall’Antitrust arriva un alt all’attuazione della legge regionale per il riordino dei Confidi: la legge infatti impone numerosi vincoli soggettivi e patrimoniali per l’accesso ai fondi contributivi, in contrasto con le basilari regole di libero mercato e libera concorrenza.
Un risultato prevedibile, anche per chi, come la Confindustria, era favorevole a una buona e corretta legge di riordino della materia.
I Confidi, compresi i confidi di matrice confindustriale, non hanno lesinato consulenze gratuite in corso d’opera al governo regionale, segnalando per tempo possibili effetti distorsivi e illegittimità del testo che si andava formulando, richiami tutti sistematicamente ignorati.
Ancora più grave è che la Regione non abbia tenuto in conto le segnalazioni della stessa Autorità Garante, precedenti il varo della legge.
Il testo della deliberazione dell’Antitrust fa impietosamente luce sulla grave approssimazione e leggerezza con cui il nostro Governo regionale affronta questioni di vitale importanza per il mondo produttivo: in un momento in cui i confidi sono il solo baluardo per garantire alle imprese l’accesso al credito bancario, da due anni assistiamo invece a vuoti annunci e proclami sul grande futuro di una legge già tutta da rifare e, neanche a dirlo, zero euro stanziati per le garanzie al credito.
L’iter per la riformulazione del testo legislativo e attuativo avranno tempi incompatibili con quelli della realtà imprenditoriale: l’anno in corso segnerà la vita o la morte di gran parte del tessuto produttivo e sano della nostra regione, ci aspettiamo che i nostri Governanti siano consapevoli di questa evidenza.
La Regione dimostri senso di realtà e di responsabilità, provvedendo a stanziare subito, qui e ora, fondi adeguati al rifinanziamento di tutti i confidi, che stanno garantendo l’accesso al credito bancario in un momento di inedita difficoltà e gravità.
Maria Assunta Tricarico
Vicepresidente Confindustria L’Aquila
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