Un anno fa veniva uccisa Melania Rea, alle Casermette di Ripe di Civitella (Teramo), la giovane donna di Somma Vesuviana, moglie del caporalmaggiore Salvatore Parolisi. Il corpo seminudo con 36 coltellate venne ritrovato da un cercatore di funghi che s’imbatte’, due giorni dopo, nel cadavere della donna sul quale era conficcata una siringa e che aveva accanto un laccio emostatico. Le indagini scattarono immediatamente. Secondo la ricostruzione iniziale dei fatti, Melania scomparve da Colle San Marco (Ascoli Piceno) dove lei, il marito e la figlioletta si recarono per una giornata di relax. Si ritenne che il delitto fosse stato compiuto a Colle San Marco e che il corpo fosse stato trasportato e abbandonato nella vicina Ripe. Per questo motivo la competenza passo’ alla procura di Ascoli che a distanza di tempo iscrisse nel registro degli indagati il marito Salvatore ordinandone poi la carcerazione. L’autopsia chiari’ l’ora del delitto grazie soprattutto all’esame dei liquidi intestinali che circoscrissero il momento in cui vennero consumati l’ultimo pasto e l’ultimo caffe’: Melania era stata uccisa a Ripe. La competenza venne cosi’ trasferita a Teramo che prosegui’ le indagini. Mesi e mesi di perizie, audizioni testimoniali, intercettazioni telefoniche; poi la storia di Salvatore con l’amante, la soldatessa Ludovica, le lettere, i messaggi.
E ancora le analisi dei carabinieri del Ris sul luogo del delitto, sul corpo della donna (la famosa traccia del Dna del sottufficiale lasciata sulla bocca di Melania come fosse l’ultimo bacio). Per la procura di Teramo, Salvatore Parolisi e’ l’unico colpevole dell’assassinio della moglie sul cui conto pesano anche diverse aggravanti. Per la difesa di Parolisi sono solo indizi ma nessuna prova. Per i suoi avvocati l’assassino e’ fuori. Le parti civili, tra cui la figlioletta, vogliono solo la verita’ e che venga fatta giustizia. Anche per loro, a questo punto, Parolisi e’ il solo che possa aver commesso l’uxoricidio. Il processo e’ incardinato a Teramo. Dopo la prima udienza del 27 febbraio davanti al gup, il 12 marzo e’ stata accolta la richiesta di giudizio immediato condizionato alla superperizia scientifica chiesta dalla difesa. Il 30 marzo c’e’ stata una nuova udienza per l’affidamento degli incarichi ai periti. Il 30 maggio saranno sentiti i tre macedoni. Successiva tappa del processo il 13 luglio prossimo.
Un anno fa moriva Melania Rea, Salvatore l’unico imputato
Un anno fa veniva uccisa Melania Rea, alle Casermette di Ripe di Civitella (Teramo), la giovane donna di Somma Vesuviana, moglie del caporalmaggiore Salvatore Parolisi. Il corpo seminudo con 36 coltellate venne ritrovato da un cercatore di funghi che s’imbatte’, due giorni dopo, nel cadavere della donna sul quale era conficcata una siringa e che aveva […]
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