“Non mi sorprende leggere di nuovi attacchi, né mi sorprende che a prendere parola, senza nulla conoscere, sia Alfonso Magliocco. Non devo certo raccontare a lui, tantomeno alla mia Città, la mia storia politica e personale. Che non rinnego e di cui mi faccio forte”. Così Luigi D’Eramo a replica di quanto dichiarato in giornata da Alfonso Magliocco, del Pdl.
“Io contesto la coerenza che non c’è. L’ignoranza che dilaga. La presunzione con cui questo PdL, consunto e stracciato, tenta di imbambolare gli Aquilani – prosegue il capolista di Prospettiva 2022 e segretario regionale de La Destra – E ce ne vuole di presunzione.
Ce ne vuole quando si nega il confronto delle primarie nel giorno della presentazione delle liste, salvo poi farsi benedire fuori tempo dai livelli nazionali del partito. Ce ne vuole quando si indica Pierluigi Properzi come “nuovo”. Ce ne vuole, ancora, quando ci si accredita come centrodestra ingrossando le proprie fila con espressioni della peggiore feccia socialista che L’Aquila e la nostra Repubblica ricordino.
“Ora, parlare a Magliocco, francamente non mi va. Ma parlare alla mia Città, alla mia gente, quello sì. E’ la mia gente che merita la risposta che, torno a ripetere, si appella alla responsabilità. L’Aquila non può continuare a decadere, come è stato con Cialente, né può essere impiastricciata dagli “ominicchi” di Properzi. Il momento è topico, dobbiamo scegliere un altro futuro per la Città. Con previdenza. Ed è per questo che ritengo sia giusto che tutti sappiano che votare Properzi significa votare Cialente. E’ un voto sprecato che può essere ben speso, invece, dando il proprio consenso a Giorgio De Matteis che ha saputo operare con discrezione e capacità, senza cedere a beghe e connivenze.
“Le esternazioni di Magliocco rendono l’idea di come egli abbia ridotto il PdL locale che guida “telecomandato” da altri. Passerà alla storia per la brevità del suo incarico. Magliocco, che firma comunicati che altri gli hanno scritto, dimentica di essere stato bocciato sonoramente alle scorse elezioni comunali quando pensava che i voti di Giuliante gli avrebbero permesso di battermi. Esprimo la mia solidarietà a tutte quelle persone che hanno creduto, in buona fede, a questa dirigenza locale pidiellina e che hanno scorto solo ora il baratro verso il quale li sta dirigendo.
Ciò che sono lo devo solo alle oltre 400 persone che sempre hanno creduto nella mia persona e che mi hanno concesso l’onore di rappresentarli nella massima assise civica. Sarebbe simpatico se Magliocco ci dicesse perché non ha proposto la sua candidatura. Penso che i motivi siano riconducibili a due fattori: o non ritiene di essere vincente o non ritiene vincente il candidato sindaco.
Quanto, infine, al mio prima e al mio dopo, sono trasparenti – conclude D’Eramo – E lo saranno ancor di più l’8 maggio”.
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