“Erano gare di burlesque”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nel processo in corso a Milano sul caso Ruby. “Riprenderei a farle, sono uno spettacolo che mi piace molto, meno estremo di quello che si vede in Tv e in teatro”, ha affermato. In aula le testimonianze di Pietro Ostuni, Giorgia Iafrate e altri due funzionari di polizia di turno in questura a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Silvio Berlusconi ha anche detto che mantiene queste ragazze perché “hanno avuto la vita rovinata da questo processo”. La notte del fermo in Questura, il 27 maggio 2010, Ruby confessò al commissario Giorgia Iafrate di non essere la nipote di Mubarak anche se “la ragazza si mise a ridere e mi raccontò che lei spesso si spacciava per tale”. Molti dei vestiti usati dalle ospiti di villa San Martino per i loro travestimenti, racconta quindi Berlusconi, erano “dono di Gheddafi”.
Ruby: Berlusconi, ‘era burlesque’
“Erano gare di burlesque”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nel processo in corso a Milano sul caso Ruby. “Riprenderei a farle, sono uno spettacolo che mi piace molto, meno estremo di quello che si vede in Tv e in teatro”, ha affermato. In aula le testimonianze di Pietro Ostuni, Giorgia Iafrate e altri due funzionari di polizia […]
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