E’ il Capoluogo Abruzzese la nuova tappa dell’importante evento dal respiro internazionale incentrato sulla figura di Fridtjof Nansen, scienziato, esploratore, ambasciatore e premio Nobel per la pace.
Questo è molto altro è stato Nansen: brillante ricercatore in zoologia, venne portato proprio dai suoi studi ad appassionarsi all’esplorazione delle regioni polari, e, soltanto ventisettenne, riuscì nell’impresa di attraversare la Groenlandia sugli sci.
Cinque anni dopo la sua fama di esploratore crebbe ulteriormente quando a bordo della “Fram”, un’imbarcazione progettata per per resistere alla pressione dei ghiacci in modo da farsi trasportare da questi, tentò di raggiungere il Polo Nord. La nave non arrivò fino a destinazione, ma la rilevanza della spedizione risultò davvero importante in termini di scoperte geografiche.
L’avventuroso scienziato divenne quindi eroe nazionale della neo indipendente Norvegia, che quasi si identificò con lui, tanto che giunse la nomina di Ambasciatore di Norvegia a Londra.
L’impegno politico assorbì Nansen con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, al termine della quale, la Società delle Nazioni lo incaricò di mediare la trattativa con la Russia bolscevica per lo scambio di oltre 400.000 prigionieri di guerra, i quali vennero trasportati nei reciproci paesi dalle navi tedesche sequestrate durante il conflitto.
Un ulteriore riconoscimento venne poi con la nomina a primo Alto Commissario per i Rifugiati e l’istituzione del Passaporto Nansen, documento che permise a molti rifugiati della guerra civile russa (tra i quali artisti come Strvinskij ed Anna Pavlova) di ricostruire la propria vita in occidente.
Anche dopo essere stato insignito del Nobel per la Pace (1922), Nansen continuò a battersi per i diritti dei più deboli, in particolare delle vittime impotenti del primo conflitto mondiale, come i molti cittadini russi vittime della carestia (non risparmiando “tirate d’orecchi” agli stati membri della Società delle Nazioni) oppure la popolazione Armena, incitata dagli Stati Alleati a ribellarsi contro i turchi durante la guerra e poi abbandonata a se stessa.
Nel 2011 la Norvegia celebra i 150 anni della nascita di Fridtjof Nansen con la mostra che ad un anno di distanza, dopo Milano e Torino, approda a L’Aquila, grazie appunto all’iniziativa dell’Ambasciata Norvegese , del Circolo Polare e della sezione CAI dell’Aquila, a dimostrare solidarietà verso una città ed una popolazione le cui ferite sono ancora evidentemente aperte e dolorose.
L’evento è stato aperto dallo spettacolo letterario – musicale “La musica della Neve”, su testi di Daniele Sapienza, giornalista musicale, grande viaggiatore, stimato traduttore di Jack London e curatore delle edizioni italiane di alcuni libri dello stesso Nansen ed ora autore profondamente legato alla tematica del viaggio, inteso nella sua dimensione interiore e di legame profondo con la natura, con la Terra.
La mostra resterà in esposizione a L’Aquila fino al 30 di Aprile e rappresenta, al di là del gesto solidale, un’occasione per avvicinarsi ad un personaggio, di certo “singolare”, che non ha mai smesso di essere “umano” nell’accezione più profonda del termine, un modo quindi per confrontarsi con un “buon esempio”, davvero raro di questi tempi.
Sandro Coletti
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