Raniero Busco, accusato dell’omicidio della ex fidanzata Simonetta Cesaroni è stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma per non aver commesso il fatto. La ragazza quando fu uccisa aveva 21 anni e fu trovata morta nell’ufficio in cui lavorava in via Poma, a Roma il 7 agosto del 1990.
“E’ una sentenza della Corte. Come tale va accettata e rispettata. Valuteremo il da farsi all’esito della motivazione”, ha detto il procuratore generale Alberto Cozzella dopo la lettura della sentenza. Busco è scoppiato in lacrime ed ha abbracciato il fratello e l’avvocato Franco Coppi.
Sul delitto di via Poma furono coinvolti nelle indagini diversi sospettati senza mai giungere ad un accertamento della verità giudiziaria.
L’uomo è stato assolto grazie alla perizia depositata dalla Corte d’Assise d’Appello, secondo cui, il segno su un seno di Simonetta Cesaroni, non sarebbe riconducibile ad un morso di Busco e sul reggiseno della ragazza oltre al Dna dell’ex fidanzato comparirebbero altri due Dna.
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