L’Aquila: Storace chiude campagna De Matteis

Hanno chiuso ufficialmente stasera le campagne elettorali gli otto candidati sindaci dell’Aquila.
Al ristorante Quintoquarto la lista ‘Prospettiva 2022’ insieme a tanti amici, a Giorgio De Matteis – candidato sindaco ed al Sen. Francesco Storace, segretario Nazionale de La Destra, ha chiuso una campagna elettorale semplice e chiara.
“Un rush finale dove è stata chiara la differenza”, così ha esordito Luigi D’Eramo, segretario regionale de La Destra e capolista della formazione civica ‘Prospettiva 2022’ che sostiene la candidatura a sindaco di Giorgio De Matteis .
“Una campagna dura, sentita che ha segnato un passo diverso. Ben sette liste a sostegno di Giorgio De Matteis sindaco.
Prospettiva 2022 – ha concluso D’Eramo – si è battuta come un vero leone, così come è proprio nello stile del partito e della sua storia politica”.
“Ho deciso di essere stasera all’Aquila per chiudere la nostra competizione elettorale, poiché Luigi D’eramo è il nostro migliore dirigente di tutta Italia” , ha detto Francesco Storace. “Abbiamo voluto prima capire bene quale era il partito alternativo a Cialente a questo governo distruttivo della città e Giorgio De Matteis rispecchia la visione di ciò che vogliamo. L’Aquila deve parlare una sola parola: la “speranza” e rifiutare “la rassegnazione” e questo si può fare con esperienze trasversali.  L’Aquila – ha concluso Storace – si può governare rispettando i cittadini”.

Il candidato sindaco Giorgio De Matteis, ha detto: “Luigi D’Eramo è un uomo di grande dignità politica e spina dorsale e questo non è da tutti. La mia coalizione è tra le più forti, sette le liste e questa sera in Piazza Duomo abbiamo dimostrato cose serie. Una città forte è quella che stiamo cercando di costruire e questa dobbiamo costruirla noi.
300 anni fa è stata vissuta una situazione analoga, gli aquilani restarono e la ricostruirono. Tutti insieme con D’Eramo e alla lista Prospettiva 2022 scriveremo la storia della nostra città – ha concluso De Matteis – così come l’hanno scritta 300 anni fa i nostri predecessori”.