La crisi mostra le sue conseguenze in tanti modi. Basta andare alla farmacia del convento dei Frati cappuccini di piazza Velasquez per rendersene conto. Nel 2011 ha distribuito gratuitamente farmaci a 17.353 persone, il 147% in più rispetto all’anno precedente. “Sono in aumento anche gli italiani -spiega Alfredo Cavenaghi, responsabile della farmacia-. Non possono più permettersi il ticket”. Tra i più richiesti: amoxicillina, paracetamolo e i farmaci cardiologici. La farmacia, gestita dall’Opera San Francesco, fino al maggio 2010 era in via Nino Bixio, ma poi si è trasferita in piazza Velasquez. “Sull’aumento dei nostri utenti ha influito il fatto che ora siamo vicino a quartieri popolari -sottolinea Cavenaghi-. Ma è il segno che rispondiamo a un bisogno molto sentito”.
Anche il Banco farmaceutico, la onlus che fornisce a 1.320 enti caritativi medicinali donati dai cittadini e dalle case produttrici, ha registrato un’impennata di richieste di farmaci. In particolare quelli da banco, per i quali non è prevista la ricetta medica e che sono a carico dei cittadini. Da settembre 2011 a gennaio 2012 ne ha distribuiti 620.260 confezioni, 80mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Ormai anche i bisogni primari, come è quello di curarsi, sono messi a rischio dalla congiuntura economica -conferma Paolo Gradnik, presidente del Banco Frarmaceutico-. Per questo investiremo il 5 x mille di quest’anno per avviare una raccolta continua di farmaci e rispondere così all’incremento della domanda”.
I frati cappuccini offrono anche visite mediche e sono soprattutto senza dimora e immigrati senza permesso di soggiorno a usufruirne perché non hanno un medico di base. Alla farmacia accedono sia coloro che sono stati visitati nell’ambulatorio (15.465 persone), sia gli “esterni”, ossia coloro che hanno un proprio medico, ma non sono in grado di comprare i farmaci prescritti: nel 2011 sono stati 1.888, più 107% rispetto all’anno precedente.
A Milano anche l’ambulatorio del Centro San Fedele (proprio dietro Palazzo Marino) distribuisce gratuitamente farmaci. “Non abbiamo dati precisi -afferma Tommaso De Filippo, responsabile della farmacia-. Ma abbiamo notato un incremento delle persone che ci chiedono aiuto e, in particolare, di italiani. Chi perde il lavoro ad un certo punto non riesce più neanche a comprare le medicine”. (dp)
Lascia un commento