“Avere un tetto sulla testa non basta per sentirsi a casa in Europa”, ma per qualcuno averne uno non è così scontato. Sono le persone in povertà che domani e per due giorni manifesteranno a Bruxelles davanti al palazzo del Consiglio europeo per il prossimo Incontro europeo delle persone in povertà. Il titolo dell’evento di quest’anno è “Senza dimora e diritto alla casa in tempi di crisi – Basta un tetto per sentirsi a casa nell’UE del 2012?” ed è un’iniziativa promossa dalla Rete europea per la lotta contro la povertà, Eapn, e per l’Italia dal Cilap-Eapn Italia. Saranno sei i delegati italiani a partecipare all’incontro che vedrà raccogliere 250 persone che vivono o hanno vissuto la povertà e operatori del settore, in un confronto diretto con i rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali. A sostenere le spese di viaggio dei delegati scelti dopo aver fatto diversi incontri nei rispettivi paesi con le associazioni, sarà la Rete Eapn.
“Malgrado l’impegno preso dall’Unione europea di ridurre di 20 milioni il numero dei poveri entro il 2020 – spiegano gli organizzatori -, la realtà è che sempre più persone sono minacciate da una povertà crescente. I governi degli stati membri e delle istituzioni europee non sanno guardare oltre l’orizzonte del pareggio di bilancio e le politiche messe in atto per combattere la crisi economica e finanziaria stanno solo aumentando povertà ed esclusione sociale”. Secondo le diverse organizzazioni, i leader europei hanno “perso di vista l’obiettivo che ha fatto nascere, 60 anni fa, l’Unione europea che comprendeva diritti rispettati, benessere diffuso e condiviso, solidarietà e cooperazione”. Una manifestazione, quella dei prossimi giorni, che avrà le caratteristiche di un flash mob, per far conoscere ai politici le loro richieste. “Non abbiamo mai pensato che gli Incontri europei delle persone in povertà fossero la panacea per ogni male – spiegano gli organizzatori – ma siamo perfettamente consapevoli che è un’occasione, forse unica, per far ascoltare la nostra voce, per poter incidere, anche minimamente, nelle politiche future che riguardano noi da vicino ma che, a ben vedere, riguardano tutta la società”.
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