“L’inflazione ad aprile si conferma al 3,3%. Un dato gia’ di per se’ gravissimo, ma che appare ancora piu’ allarmante alla luce della crescita dei prezzi relativi al cosiddetto carrello della spesa, al livello record del +4,7%”. Cosi’ in una nota Federconsumatori, secondo cui “un andamento che, come denunciamo da tempo, e’ del tutto ingiustificato, soprattutto per quanto riguarda il comparto alimentare: i prezzi agricoli sono infatti diminuiti del -2,3% su base annua, secondo quanto rilevato dall’Ismea. Mentre i prezzi alla produzione diminuiscono, quindi, quelli al consumo aumentano”.
A registrare i maggiori aumenti sono “soprattutto i carburanti. Questi elementi forniscono la prova certa delle pesanti e intollerabili speculazioni in atto sui prezzi”, spiegano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, per i quali l’andamento e’ destinato a “peggiorare: con l’inflazione a questo livello, infatti, gli aggravi per le famiglie solo per prezzi e tariffe (esclusi quindi gli aumenti incredibili della tassazione, tra cui Imu, Iva, addizionali regionali e comunali, etc.), saranno di oltre 1.334 euro annui, di cui oltre 221 solo nel settore alimentare”.
Secondo gli esponenti di Federconsumatori, bisogna “annullando categoricamente qualsiasi ipotesi di aumento ulteriore della tassazione; avviare maggiori controlli sulle filiere per contrastare speculazioni sui prezzi; calmierare la tassazione sui carburanti anche attraverso il meccanismo dell’accisa mobile ed eliminando immediatamente l’attuale sovrapprezzo; portando avanti con determinazione misure di rilancio dell’economia, attraverso investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca”.
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