Un’assoluta novità, mai registrata fino ad ora e che a cinque anni dall’istituzione da parte del Parlamento Europeo della Giornata internazionale contro l’omofobia, vede protagonista il Ministero dell’istruzione e della ricerca. In questi giorni il direttore generale del Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, del ministero dell’istruzione e della ricerca ha emanato una nota diretta a tutti i dirigenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del proprio territorio di competenza. Obiettivo: promuovere e far celebrare domani (17 maggio) la giornata internazionale contro l’omofobia in tutte le scuole d’Italia.
Nella nota si legge: “La scuola si cimenta ogni giorno con la costruzione di una comunità inclusiva che riconosce le diversità di ciascuno. E’, infatti – ad un tempo – la prima comunità formativa dei futuri cittadini e un luogo importantissimo per la crescita e la costruzione dell’identità di ciascuna persona. Così, le scuole favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio orientamento sessuale. Il loro ruolo nell’accompagnare e sostenere queste fasi non sempre facili della crescita risulta decisivo, anche grazie alla capacità di interagire positivamente con le famiglie. Le scuole, nello svolgere tale prezioso lavoro educativo ogni giorno, contrastano ogni forma di discriminazione, compresa l’omofobia. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca intende supportare il lavoro dei docenti impegnati quotidianamente nella formazione dei propri alunni sulle problematiche relative a tutte le tipologie di discriminazione”.
“Finalmente un pensiero civile cui segue un atto chiaro!” è il commento soddisfatto di Gianfranca Saracino dell’associazione Agedo Lecce (Associazione dei genitori, parenti e amici delle persone omosessuali). “È proprio nelle scuole che occorre intervenire ed esserci coltivando la cultura delle differenze, per prevenire ogni forma di discriminazione, per questo plaudiamo a questa lodevole iniziativa del ministero. È proprio il silenzio la prima forma di discriminazione”.
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