Militari vigileranno sui nuovi obiettivi sensibili, le scorte saranno rimodulate alla luce delle minacce terroristiche emergenti, verra’ intensificato il monitoraggio sugli ambienti eversivi piu’ a rischio. Si concentra lungo queste direttive il piano anti-terrorismo che sara’ varato domani al Viminale, al termine della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri. Al tavolo siederanno i vertici delle forze di polizia, dei servizi segreti ed il capo di Stato Maggiore della Difesa.
La gambizzazione dell’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rivendicata dagli anarchici della Fai e l’escalation degli attentati alle sedi Equitalia, sullo sfondo di una crisi economica drammatica, impongono un aggiornamento del dispositivo di sicurezza attivo sul territorio. In sostanza, sono cambiati i possibili bersagli di attentati e vanno di pari passo riviste le misure di tutela. L’indicazione e’ partita domenica scorsa, dopo l’attentato di Genova, sotto forma di una circolare indirizzata prefetti e questori che invitava a ”rafforzare ulteriormente” i controlli su Finmeccanica, Ansaldo, Equitalia e ”ogni altra azienda ad esse riconducibili”; piu’ vigilanza anche su carceri, strutture ed aziende legate al nucleare ed alla Tav, sedi istituzionali e di governo; intensificazione dell”’l’attivita’ info-investigativa” nei confronti di gruppi e militanti anarchici.
Proprio questi ultimi sono da tempo il nemico numero 1, di cui si teme l’annunciato salto di qualita’ fino all’assassinio. Una galassia all’interno della quale si e’ registrata una chiara frattura, con l’ala piu’ oltranzista (il Nucleo Olga che ha rivendicato il ferimento di Adinolfi) decisa ad abbracciare la lotta armata. Ed a cercare ”complicita”’, come si legge nella rivendicazione. C’e’ poi il mondo degli antagonisti dei centri sociali piu’ radicali, gli emuli delle Br, pronti a cavalcare il malcontento sociale innescato dalla crisi economica.
Sono migliaia i potenziali obiettivi; occorre dunque uno ”sforzo enorme”, come ha riconosciuto lo stesso ministro Cancellieri, per garantirne la sicurezza. Uno sforzo cui e’ chiamata a partecipare anche un’aliquota dei 4.250 militari impegnati nell’operazione ‘Strade sicure’ in 37 citta’. Non ci saranno, dunque, uomini delle forze armate aggiuntivi come in un primo momento era stato ipotizzato. Ci sara’ invece una razionalizzazione di quelli che gia’ svolgono servizi di vigilanza a Centri per immigrati, ambasciate e luoghi di culto, nonche’ di pattuglia urbana. I militari saranno spostati sui nuovi possibili bersagli di attentati: da Finmeccanica agli impianti nucleari, alle aziende in ristrutturazione.
Dalle prefetture arrivera’ inoltre al tavolo del Comitato anche lo stato dell’arte in materia di scorte, un’attivita’ che impegna circa 3.000-3.500 uomini delle forze dell’ordine a tutela di 500-600 personalita’. E’ in programma una rimodulazione, con un potenziamento della tutela accordata ad alcune persone piu’ a rischio ed un alleggerimento per altre considerate meno in pericolo, anche sulla base delle segnalazioni che arriveranno dall’intelligence,
Critico il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo. ”La scelta del Governo di puntare sulla vigilanza delle sedi e sulla scorta alle persone e non investire risorse sull’attività di indagine delle forze di polizia, cioé sulla conoscenza e la prevenzione dei fenomeni – ha lamentato – rendera’ inevitabilmente più debole la risposta dello Stato sul versante della violenza terroristica”.
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