Dopo una cena durata poco piu’ di un’ora a Berlino, Merkel e Hollande hanno detto che ci sono punti in comune tra i due paesi, ma anche punti di vista differenti. Hollande ha insistito sulla necessita’ di prendere in considerazione tutte le misure che possono aiutare la crescita, la Merkel e’ apparsa piu’ cauta, ma possibilista. Entrambi hanno insistito sulla necessita’ che la Grecia resti nell’euro. I leader di Francia e Germania hanno sottolineato di essere consapevoli della responsabilita’ che i loro due paesi hanno nei confronti dell’Europa. “Vogliamo che la Grecia resti nell’eurozona”: è quanto ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel nel corso della conferenza stampa congiunta con il neo-presidente francese, dicendosi “felice” di avere conosciuto Francois Hollande e dicendosi sicura che “lavoreremo bene insieme”.
I due leader hanno parlato di Grecia, nel giorno in cui il paese ellenico ha annunciato il fallimento delle trattative per un nuovo governo tecnico e il ritorno alle urne.
La notizia del fallimento dei negoziati di Atene per il nuovo governo in Grecia, è giunta ieri a Bruxelles durante la riunione del Consiglio Ecofin, e per quanto attesa ha accresciuto ancora di più il senso d’incertezza dominante nell’interminabile crisi dell’Eurozona. Gli operatori dei mercati e la stampa internazionale, già da diversi giorni, presentano analisi dei costi e scenari catastrofici delle conseguenze di un’eventuale uscita di Atene dall’Euro, o di una bancarotta (‘default’) controllata o ‘disordinata’ dello Stato greco.
I partiti profondamente divisi sul piano di salvataggio di Ue e Fmi hanno gettato la spugna ieri dopo nove giorni di trattative per formare una coalizione di governo, colpendo molte borse in tutto il mondo mentre gli investitori sono preoccupati dalla prospettiva che la situazione della zona euro resti in un limbo per un altro mese.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, all’indomani dell’ennesimo fallimento nelle trattative per dare un governo ad Atene, che costringeranno gli elettori ellenici a tornare alle urne il 17 giugno, dopo il fallimento annunciato ieri di ogni tentativo di arrivare a un governo di coalizione, mentre la crisi debitoria del Paese continua ad aggravarsi, ha dichiarato che: “Non puo’ essere rinegoziato” il pacchetto di aiuti alla Grecia, stanziati per salvarla dal default ed evitarne l’uscita dall’euro.
Il ministro italiano per lo Sviluppo economico Corrado Passera parlando su RaiUno, ha detto: “L’euro può resistere anche senza Atene, ma l’Europa non ha saputo gestire nel modo giusto i problemi ellenici e anche ora pretende cose impossibili. Che l’euro possa reggere anche senza la Grecia credo sia un fatto acquisito, un’ipotesi ragionevole. E’ altrettanto vero che l’intera vicenda greca sia stata gestita malissimo. L’Europa non ha saputo prendere in mano nel modo giusto (la situazione) e anche ora forse pretende cose impossibili”.
Il ministro inoltre ha detto che, in caso di uscita della Grecia dall’euro, “Paesi ad alto debito e basso deficit come l’Italia sarebbero i primi a subire un impatto”.
Il ritorno della dracma, se mai succederà comunque, “non sarà indolore né per la Grecia né per la Ue”, ha garantito Per Jansson, numero due della Banca di Svezia.
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