Si e’ chiusa oggi a L’Aquila con l’audizione degli ultimi tre esperti, la lunga parentesi dell’audizione dei 300 testi, citati da accusa, difesa e parti civili, nell’ambito del processo per omicidio colposo. Sul banco degli imputati i componenti della Commissione Grandi Rischi che parteciparono alla riunione del 31 marzo 2009, accusati di rassicurare la popolazione sul terremoto che tre anni fa fece 309 vittime. Gli imputati: Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva ed infine Mauro Dolce.
La prossima udienza fissata per il 30 maggio, sara’ dedicata all’audizione degli imputati. Oggi il primo teste ad essere sentito, e’ stato Concetta Nostro, prima ricercatrice dell’Ingv, la quale ha parlato di come un giornalista del quotidiano “Il Centro” abbia riportato a sua insaputa una intervista. Su sollecitazione di uno degli avvocati degli imputati, l’esperta ha chiarito di non aver smentito l’intervista ma di aver incontrato di persona il giornalista e di averlo invitato a parlare con Selvaggi, “intervista che non venne pubblicata – ha detto in aula la teste – perche’ lo stesso giornalista mi disse che si parlava di pericolosita’, perche’ troppo allarmante”. Il neurologo e docente di neuroscienze cognitive presso l’ospedale “San Raffaele” di Milano, Stefano Cappa è stato chiamato a valutare il contenuto dei giornali, delle interviste televisive anche quella a De Bernardinis (sul bere il bicchiere di vino ndr) dei verbali delle parti offese, ha detto che tutto il materiale raccolto “trasmetteva tipicamente informazioni di ambiguita’, generiche e non specifiche”. Per l’esperto la popolazione non sarebbe stata affatto condizionata dalle parole degli esperti. Infine e’ stato sentito il professore Paolo Gasparini, ordinario di geosifica, esperto di vulcanologia e sismologia a Napoli e per 13 anni direttore dell’Osservatorio Vesuviano. L’esperto ha sostanzialmente scagionato i sette esperti della commissione grandi rischi parlando di “coerenza nelle loro affermazioni scientifiche”. Parlando del sisma Gasparini ha detto “che la percentuale di una scossa come quella che si e’ verificata all’Aquila dopo lo sciame era meno dell’1%, in quanto dai dati in nostro possesso le sequenze sismiche da noi studiate nel 99,7% non erano seguite da scosse di magnitudo piu’ elevate”. L’esperto ha poi parlato del radon quale precursore, in riferimento al ricercatore aquilano Giamapolo Giuliani. “Lo consoco, ci siamo incontrati in un dibattito subito dopo il terremoto dell’Aquila, si tratta di un metodo che non ha attendibilita’”.
Non capisco cosa cercano questi giudici. …E gli aquilani! …sono degli allocchi, creduloni che ascoltano qualche avvocato che li ha messi su. Anch’io sono aquilano ma sono 45 anni che lavoro nel settore della protezione civile e dico mai, nemmeno una sola volta, ho sentito parlare che era possibile prevedere un terremoto. Nell’85 Zamberletti provò a crederci! Fece evacuare mezza Garfagnana e fu messo sotto accusa. E’ mai possibile che questa voglia di protagonismo dei giudici non finisce mai? Ma vogliono diventare tutti Woodcok o come cavolo si scrive?
Perchè non sono più incisivi con chi ha costruito in quel modo in zona sismica? Perchè non vanno a vedere perchè non si controlla la vulnerabilità degli edifici esistenti, specialmente queklli pubblici, vedi prefettura, ospedale, casa dello studente?