Anche Roseto degli Abruzzi, il mio paese natale, profittando della “settimana della cultura”, ha voluto rendere omaggio all’ultima fatica dell’instancabile Goffredo Palmerini e, lunedì prossimo, 21maggio, con inizio alle 17, presentare, nel salone della Villa Comunale, L’Altra ITALIA”, con interventi del Sindaco Enio Pavone, dell’assessore alla Cultura Maristella Urbani, di Francesca Pompa, presidente One Group Edizioni de L’Aquila, dell’Autore e del sottoscritto, che con Palmerini, da tre anni, è alla guida dell’Istituto Cinematgrafico “Lanterna Magica”, prestigiosa istituzione aquilana, che, fra l’altro, ha fra i suoi beni, una cineteca considerata la terza per importanza in Italia.
Il nuovo libro di Palmerini è una cronaca minuta e dettagliata di una Italia diversa e migliore, composta da eccellenze spesso poco note, ma non per questo meno significative ed importanti, in una Nazione che, troppo spesso, è ricordata per gli errori, il fango, le arretratezze ed il malcostume, ma che invece ha espressioni fulgide ed inattese che fanno sperare in un futuro migliore.
Come scrive la professoressa Laura Benedetti nella prefazione, il libro di Palmerini si occupa di “Italia fuori dell’Italia, così poco capita, nota più per i suoi aspetti folkloristici che per la sua complessità intellettuale, apprezzata più per le sue risorse materiali che per la ricchezza umana”; una Nazione vera e sconosciuta che “ trova in Palmerini un interprete sensibile, un infaticabile messaggero”.
Insomma un libro sull’amore verso il proprio Paese e la propria cultura, con sullo sfondo e mai troppo invadenti, note su ciò che è accaduto a L’Aquila, dal terremoto ad oggi, con l’ansia di ricostruire, di superare le difficoltà quotidiane e guardare con ottimismo al futuro.
Presentato già a L’Aquila, Paganica, Pescara, Macerata, Belluno, il libro è stato particolarmente apprezzato da chi si occupa di Italia ed italianità, non solo per i contenuti, ma per lo stile.
Mai, infatti, Palmerini si lascia andare ad elucubrazioni intellettuali, né mai si limita alla semplice cronaca, ma, semplicemente ed in modo cristallino, descrive gli eventi, come nel caso di Barnaby Gunning, un architetto inglese molto conosciuto, che intende avviare la ricostruzione dell’Aquila in 3D con gli esperti di Google.
Non vi è mai retorica nelle parole di Palmerini, neanche nella commozione del racconto della piccola Maurane Fraty venuta a morire dalla cittadina francese di Mont Saint Martin nel terremoto aquilano; episodio tragico e tragico richiamo ad altre difficili storie di emigrazione, come quelle degli italiani verso l’Argentina o in altri Paesi lontani.
Composto da una selezione di scritti e articoli pubblicati in Italia e all’estero, “L’Altra ITALIA”è in fondo un saggio che scivola via come un racconto, centrato sulla straordinaria realtà costituita dagli emigrati italiani d’ogni regione che nei cinque continenti rendono onore e prestigio al nostro Paese.
La presentazione rosetana, nel mettere in luce le grandi risorse morali e intellettuali dell’emigrazione italiana, consentirà anche di rafforzare, a tre anni dal tragico terremoto del 6 aprile 2009, i vincoli di amicizia tra l’Aquila (città della quale l’Autore è stato per quasi trent’anni amministratore e vice sindaco) e Roseto, cresciuti grazie ai tanti gesti di sensibile solidarietà espressi dalla e comunità rosetana verso le popolazioni colpite dal sisma e non solo nella immediatezza dell’evento.
Nato a L’Aquila nel 1948, componente del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo), l’organismo della Regione Abruzzo composto dai delegati delle comunità regionali nei cinque continenti, Goffredo Palmerini è Vice-presidente de l’Istituto Cinematografico Lanterna Magica de L’Aquila, Consigliere d’Amministrazione di Abruzzo Film Commission, membro dell’Istituto Abruzzese di Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea e scrive regolarmente su giornali e riviste in Italia e sulla stampa italiana all’estero, con articoli su molte testate in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Germania, Irlanda, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Sud Africa e Venezuela.
Vincitore del XXXI Premio Internazionale Emigrazione, nella sezione Giornalismo, Palmerini ha pubblicato svariati saggi, fra cui ci piace ricordare, nel 2007, il volume “Oltre confine” (Edizioni Libreria Colacchi – L’ Aquila ).
L’ultima fatica di Palmerini, il 6 maggio scorso, la presentazione, presso la libreria Colacchi de L’Aquila, della terza edizione della’insolito calendario “L’Aquila, 6 Aprile, Cronaca di una rinascita”, originalissima creazione della One-Group, che segna, grazie all’arte della Tipografia Brandolini, con le foto di Raniero Pizzi e la selezione di notizie del giornalista Angelo De Nicola, la nuova era aquilana, iniziando la datazione dal 6 aprile, tragico giorno del terremoto che ha cambiato la storia della città e la vita degli aquilani.
Precdentemente, il 13 ottobre scorso, aveva preso parte, quale componente della delegazione italiana dell’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati (ANFE), ente morale fondato nel 1947 dall’aquilana Maria Federici, deputata nell’Assemblea Costituente, alle celebrazioni del Columbus Day : la manifestazione dell’orgoglio italiano per eccellenza.
Sono molti, infine, i motivi di interesse per Palmerini uomo ed autore, ma, credo, il più interessante (e su questo insisterò a Roseto), è la sua vicinanza ad iniziative, in cui sempre partecipa in modo diretta, per recuperare la coscienza degli abruzzesi su grandi autori della regione e, soprattutto, dell’area aquilana, come, ad esempio iol grande commediografo Mario Fratti (suo amico personale) e la scrittrice Laudomia Bonanni, grande romanziera autrice de L’Adultera (premio Campiello del 1964), ma anche di altri straordinari capolavori come “Vietato ai minori” (finalista al premio Strega, nel 1975), la raccolta di racconti “Città del tabacco” (1977) e “Il bambino di pietra” (1979, finalista anch’esso allo trega) e, nel 1982, Nel, “Le droghe”, suo ultimo lavoro.
Come Laudomia Bonanni anche Palmerini si mostra “autore senza tempo”, in grado di raccontare i problemi dei singoli e delle comunità, con un gardo elegante ed una forza smisurata.
Carlo Di Stanislao
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