Quanto accaduto a Brindisi, in quella scuola, potrà avere i colori, i connotati, l’identità che la storia sarà capace di fornire, ma rimane il fatto che il valore della vita umana è inalienabile, il ruolo delle persone è incancellabile, come l’omicidio è imperdonabile.
Più ancora il comando affinchè i bambini, le donne, gli anziani, non si toccano, non si debbono toccare mai.
Chi ha commesso questa nuova strage, ha messo in atto l’infamia più grande, che non avrà un solo rigo di dimenticanza, di indifferenza, di colpevole disattenzione, è infamia più miserabile della propria miserabilità, è infamia che disintegra i sogni, le speranze, la fiducia nel mondo di bambini innocenti, dieci, cento, mille volte innocenti, di più ancora, perché donne bambine dallo sguardo in alto all’inizio della salita, piccole donne con il sorriso alla discesa.
Bambine che camminano nel luogo che è di tutti, nello spazio dove ci vanno tutti a scuola, nel tempio del conoscere e del sapere cos’è il rispetto per se stessi e per gli altri.
Piccole donne nuovamente tradite, ma stavolta non ci saranno foglie di fico sparse qua e là per coprire, mimetizzare, l’infamia più inaccettabile, stavolta non c’è possibilità di licenziare questa tragedia con una scrollata di spalle a breve termine, stavolta se ne deve parlare di questo dolore insopportabile per non scordare, per non spostare il baricentro, per non attenuare ulteriormente quel senso di comunità e di condivisione che nel nostro paese va consumandosi.
Vincenzo Andraous
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