Sono 3.400 le persone accolte stanotte dalla Protezione Civile, nella prima notte dopo il terremoto che ha colpito le province di Modena, Mantova e Ferrara. Strutture attrezzate, alberghi e abitazioni di parenti e amici hanno ospitato 2.500 persone nel modenese e 900 in provincia di Ferrara. In più ci sono i moduli abitativi messi a disposizione da Marche, Umbria, Toscana, Friuli e dalla provincia autonoma di Trento e, per le organizzazioni nazionali, dall’Ana (Associazione nazionale alpini) e dall’Anpas (Associazione nazionale delle pubbliche assistenze). La Protezione civile sta allestendo il modulo delle Marche e quello dell’Umbria a Finale Emilia, il modulo della Toscana e i due moduli del Friuli a Mirandola. Già operativi invece il modulo di Trento a San Felice sul Panaro e i sei moduli dell’Emilia Romagna, dislocati due a Finale Emilia, uno a Mirandola, uno a Massa Finalese, uno a Cavezzo e uno a Camposanto. Sulla zona interessata nella notte sono proseguite le scosse di attestamento (più di venti), mentre piove ininterrottamente da domenica sera.
Sul luogo servono soprattutto tecnici, ingegneri e architetti, per fare i sopralluoghi e capire quali strutture sono agibili. L’appello arriva sia dal comune di Mirandola (si può contattare la Polizia municipale, tel. 0535/611039 oppure 800/197197) sia dal sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli. “Abbiamo il problema di far arrivare le derrate alimentari ai campi e c’é bisogno che i tecnici diano l’agibilità prima di tutto alle strutture produttive”. Il riferimento è in particolare ai supermercati, che “sono tutti chiusi”. Il campo Robinson, allestito nei pressi della stazione dei pullman, ad esempio “questa mattina si è svegliato senza cibo per far colazione. Ma entro sera il sistema sarà a regime”, assicura il sindaco. I cinque tecnici dell’ufficio comunale di Finale Emilia “sono tutti impegnati per le strade, le scuole, le chiese e gli edifici pubblici. Stiamo chiamando tecnici da fuori, abbiamo bisogno di aiuto”.
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