E’ stato presentato oggi a Roma, in occasione del congresso dell’Aism promosso nell’ambito della Giornata mondiale della Sclerosi multipla, l’International Progressive Multiple Sclerosis Collaborative: promosso dall’Aism, insieme alla Federazione internazionale Sclerosi Multipla (Msif) e alle associazioni SM di Usa, Canada, Regno Unito e Olanda , il network di ricerca internazionale ha lo scopo di ottimizzare i percorsi di ricerca e individuare terapie per le forme progressive. Esso intende quindi offrire innanzitutto una risposta a quelle persone affette dalle forme progressive della malattia e che attualmente sono prive di terapia: solo in Italia, si contano 25.000 casi del genere.
Se infatti è vero che solo il 10% delle persone con sclerosi multipla sviluppa fin dall’inizio la forma progressiva, è altrettanto vero che circa il 50% di loro, nel giro di dieci anni, sviluppa questa forma, caratterizzata non da un andamento episodico, ma da una progressione graduale e da una disabilità persistente. Per coloro che hanno la forma progressiva di sclerosi multipla non esistono terapie che agiscono sulla progressione della malattia. Attualmente, l’Aism sta sostenendo 33 progetti di ricerca dedicati proprio alle forme progressive, con un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro. I risultati, però, si fanno attendere: proprio per accelerare i tempi, ottimizzando le risorse, è nato oggi l’International Progressive Multiple Sclerosis Collaborative, tramite cui le associazioni finanzieranno la ricerca del trattamento della forma progressiva.
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