Lavoro: ok del Senato alla riforma Fornero

Lotta alla precarieta’, licenziamenti piu’ facili per motivi economici, nuovi ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, il tutto ‘in una prospettiva di crescita’. La riforma Fornero riceve oggi il suo primo via libera parlamentare: dopo l’ok al ddl 3249 del Senato ora la palla passa alla Camera. Dopo il confronto tra governo e parti sociali, […]

Lotta alla precarieta’, licenziamenti piu’ facili per motivi economici, nuovi ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, il tutto ‘in una prospettiva di crescita’. La riforma Fornero riceve oggi il suo primo via libera parlamentare: dopo l’ok al ddl 3249 del Senato ora la palla passa alla Camera.

Dopo il confronto tra governo e parti sociali, durato circa tre mesi, il disegno di legge del ministro del Lavoro ha avuto un iter relativamente veloce in Senato. In un paio di mesi la commissione Lavoro ha licenziato un testo in diversi punti modificato rispetto a quello uscito dal Consiglio dei ministri: l’accordo politico tra Pd e Pdl ha prodotto una mediazione su cui il governo ha preferito porre la fiducia, anzi quattro fiducie (vista l’ampiezza del ddl) in modo da evitare sorprese in aula dove i gruppi hanno presentato 600 emendamenti.

Se il partito di Bersani ha portato a casa maggiori tutele per i collaboratori a progetto, quello di Alfano ha alleggerito la stretta sulla flessibilita’ in entrata. Appena ritoccato invece il capitolo sui licenziamenti su cui l’intesa tra Abc ha di fatto blindato il testo.

Tra le norme di maggiore rilievo del provvedimento ci sono appunto le tutele per i lavoratori precari, i nuovi ammortizzatori sociali con l’arrivo dell’Aspi e le modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Ecco cosa cambia in sintesi con la riforma Fornero.

PRECARI. Non vengono cancellate tipologie di contratti precari ma misure di contenimento degli abusi. La principale novita’ introdotta dal Senato e’ una sorta di salario minimo per i co.co.pro: sara’ calcolato sulla base dei salari dei dipendenti. Sempre per i collaboratori che perdono il lavoro si rafforza la ‘una tantum’. C’e’ poi la stretta sulle false partite Iva e i tempi determinati. Le prime saranno considerate vere se il reddito annuo lordo e’ di almeno 18 mila euro, false se l’80% del corrispettivo arriva dallo stesso committente, la durata del rapporto va oltre gli otto mesi e la postazione di lavoro e’ fissa. Per i contratti a termine resta il limite dei 36 mesi ma per il primo anno non e’ richiesta la causale. I giorni di intervallo da un contratto e l’altro passano da 10 a 60 giorni per i contratti inferiori a sei mesi, da 20 a 90 se piu’ lunghi. Pause ridotte in caso di start up, lancio di nuovi prodotti, cambiamenti tecnologici.

LICENZIAMENTI. La riforma Fornero introduce il licenziamento individuale per motivi economici, per i quali e’ previsto l’indennizzo del lavoratore e se il giudice lo ritiene illegittimo anche il reintegro. Per i licenziamenti disciplinari il giudice potra’ ordinare il reintegro sulla base dei contratti collettivi. La fase conciliazione non puo’ essere bloccata dalla malattia del lavoratore ma solo dalla maternita’ o infortunio sul lavoro.

Altre novita’ sul fronte degli ammortizzatori sociali, il congedo per la paternita’ e dimissioni in bianco.

ARRIVA LA NUOVA ASPI. Con la riforma nasce la nuova assicurazione sociale per l’impiego dal 2013; dal 2017 sostituira’ l’indennita’ di mobilita’ e le varie indennita’ di disoccupazione.

CONGEDI PARENTALI. Arriva un giorno di congedo obbligatorio per i padri, altri due facoltativi, da scalare da quelli della madre. C’e’ la possibilita’ di usufruire di voucher per le baby sitter o del pagamento delle rete degli asili in alternativa al congedo parentale.

DIMISSIONI IN BIANCO. Il ddl Fornero introduce misure di contrasto del fenomeno delle dimissioni fatte firmare al lavoratore, piu’ spesso alla lavoratrice, al momento dell’assunzione. La nuova norma, grazie anche all’interventi dei relatori, dovrebbe rendere certa l’autenticita’ delle dimissioni firmate dalla lavoratrice.

Infine, misure contro gli abusi del buono lavoro, partecipazione agli utili dei lavoratori e il capitolo coperture con la stangata sui redditi da affitto e la tassa sui voli aerei.

STOP AGLI ABUSI DEI VOUCHER. Il lavoro occasionale e’ consentito

purche’ il voucher siano numerati progressivamente e datati. Consentite attivita’ lavorative svolte a favore di un singolo committente per compensi non superiori a 2 mila euro. In agricoltura poi da pensionati e da studenti under 25 nelle aziende sopra ai 7 mila euro di fatturato; sotto questo

tetto voucher libero anche per le casalinghe.

PARTECIPAZIONE A UTILI E PRODUTTIVITA’. Il governo riceve una delega sulla partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese e dal 2012 i premi di produttivita’ introdotti in via sperimentale per il triennio 2008-2012 saranno a regime.

COPERTURE. Per coprire la riforma viene ridotto dal 15% al 5%

il taglio della deducibilita’ a fini Irpef dei redditi da locazione; esclusi i contratti con cedolare secca. Ridotte le deduzioni sulle auto aziendali e aumentata di 2 euro la tassa d’imbarco aereo. Una clausola di salvaguardia prevede, se necessario, un taglio lineare delle spese dei ministeri.

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