Musica, arte e teatro contro le discriminazioni. È l’obiettivo del “Festival delle differenze”, la manifestazione promossa da Mit (Movimento identità transessuale), Cesd (Centro europeo di studi sulla discriminazione), Yoda Arci Bologna, Comunicamente, To/LET, La Zona, Progrè e Scosse all’interno di BolognaEstate. Nato nel 2008 e presente in 10 città europee, il festival promuove valori comuni ai popoli europei quali la tolleranza, il rispetto, la differenza e l’antidiscriminazione. Dibattiti, focus sulle seconde generazioni, musica, testimonianze, balli, mostre, performance daranno spazio a occasioni di riflessione sulle cause dello stigma e del pregiudizio nei confronti della diversità, sulle strategie di trasformazione e sulla lotta alle discriminazioni delle differenze. “Proponiamo momenti di socialità alta – spiega Cathy La Torre, vicepresidente del Mit – per valorizzare le differenze che ci sono, anche in ambito lavorativo”. Non è un caso che la rassegna si svolga nel Parco della Montagnola, una delle zone più difficili della città oggetto di un’importante riqualificazione. Dal 13 al 16 giugno 2012.
Rendere Bologna un luogo solidale e non conflittuale. Lo ha detto Milena Naldi, presidente del Quartiere San Vitale, che ha aggiunto: “Il festival unisce tante differenze ed è un bello slogan per la città che deve essere unita nella lotta alle discriminazioni razziali, sessuali e culturali. È un lavoro che da un punto di vista politico richiede pazienza e umiltà”. Il Mit per la realizzazione del Festival ha avuto l’appoggio di Arci Bologna (che già l’anno scorso ha promosso quest’iniziativa di valorizzazione delle differenze) e delle associazioni Yoda, che si occupa di migrazioni, e Progré, formata da un gruppo di studenti che si impegnano nella tutela dei diritti dei migranti e delle condizioni dei detenuti nelle carceri. Associazioni diverse unite in quest’occasione di festa per smantellare i “luoghi comuni” sulla diversità.
Si inizia il 13 giugno con il concerto del gruppo Global Kan Kan (ore21.30) che ravviverà il parco della Montagnola con musica strumentale, melodie balcaniche e basi house ed elettroniche. Il 14 giugno si parlerà di discriminazione, esclusione sociale e violenza misogina, sessista, omofoba, transfobica e razzista con antropologi e sociologi (ore 20) e uno spettacolo di Cristiana Raggi sulla storia di Goliarda Sapienza, attrice e scrittrice italiana sopravvissuta a decenni di censura, sarà un’occasione per riflettere sul concetto della libertà (22.30). Il 15 giugno dalle 19 racconti mediali a confronto con alcuni blogger italiani in “Mediamente diversi” per comprendere la costruzione discorsiva dell’immigrazione. Il gran finale sabato 16 giugno con “Il gran ballo delle differenze”, l’evento clou (circa 1.500 persone nei festival precedenti): decine di musicisti, ritmo e melodie zingare, africane, brasiliane, balcaniche e italiane contamineranno la città con stili, generi e intrecci musicali per danzare insieme tutta la notte. I primi a esibirsi saranno i Marakatimba che partiranno da piazza Maggiore con le loro percussioni per raggiungere il parco della Montagnola. Occasioni di musica, ballo e fantasia per trasmettere un messaggio di uguaglianza e di rispetto verso tutti.
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