Rilanciando l’editoriale del 10 giugno del direttore di Verona Fedele, don Alberto Margoni, mons. Giuliano Ceschi, direttore di Caritas Diocesana chiede a tutti i Comitati delle Sagre parrocchiali e comunali di prendere in considerazione la scelta di sobrietà, devolvendo del tutto o in parte (anche con il contributo delle ditte) le spese per i fuochi d’artificio, orchestre e offerta enogastronomica, che di solito animano le feste patronali, ai terremotati dell’Emilia Romagna attraverso la Caritas Diocesana.
“Le feste dedicate ai Santi e alla Madonna, sia per la crisi, sia per il terremoto, dovrebbero “spegnere” in parte, almeno per questa volta, i fuochi d’artificio, e devolvere le migliaia di euro risparmiati ai terremotati”. Questo l’appello di mons. Giuliano Ceschi a tutte le parrocchie e comitati sagre della provincia. Un appello che accoglie pienamente e rilancia l’editoriale scritto da don Alberto Margoni sul settimanale diocesano Verona Fedele nel numero del 10 giugno.
“In un momento talmente difficile – spiega mons. Ceschi precisando la proposta lanciata qualche giorno fa – credo sia opportuno evitare ogni “spreco” educando le persone alla rinuncia, facendo una scelta di festeggiare in modo sobrio, che rispetti il momento di lutto e di tragedia che ha colpito i nostri fratelli. Come direttore Caritas mi sta a cuore soprattutto il posto di lavoro di molti che vivono situazioni di precarietà o di mobilità. Mi rendo conto che l’ipotesi del NO FUOCHI DAYS potrebbe, per alcuni aspetti, creare serie difficoltà alle aziende interessate alla produzione dei fuochi artificiali, soprattutto se l’iniziativa venisse adottata da molti. Fermo restando che ogni comunità ecclesiale o civile è libera di gestire le sagre come meglio ritiene, per venire incontro ad eventuali richieste del settore fireworks, cerco di precisare i contorni di questa iniziativa “contestata”. Potrebbe utilmente nascere al tavolo di concertazione delle sagre una condivisione in loco con le ditte di fuochi interessate per devolvere eventuale parte del ricavato all’emergenza terremoto. Allargando l’orizzonte si potrebbe individuare un’altra fonte di contributo nella gestione sobria ed equilibrata delle stesse orchestre che vengono allertate o per le varie produzioni culinarie che in queste feste patronali vengono offerte. In sintesi – conclude il direttore della Caritas – l’obiettivo della proposta è di metterci tutti nella condizione di sobrietà, senza eccedere in spese sconsiderate che non hanno che in questo momento, anche di lutto, non hanno certo il sapore della solidarietà e della condivisione con tanti fratelli e sorelle che stanno soffrendo”.
Caritas Diocesana Veronese raccoglie le offerte che possono essere versate sui seguenti conti con causale “Terremoto 2012” – “Fondo di Solidarietà Diocesano” :
DONAZIONE DIRETTA presso la segreteria di Caritas Verona in Lungadige Matteotti 8 (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 con orario continuato).
CONTO CORRENTE BANCARIO intestato a CARITAS DIOCESANA VERONESE
· UNICREDIT Sede di Verona IBAN: IT 10 I 02008 11770 000005616284
· CREVER BANCA Spa IBAN: IT11 S032 4511 7000 00000002285
· CONTO CORRENTE POSTALE: C.C.P. 10938371
Oppure, per coloro che desiderano godere dei benefici di detrazione dalla dichiarazione dei redditi, possono inviare offerte all’ASSOCIAZIONE DI CARITA’ SAN ZENO ONLUS – Verona – Lungadige – Matteotti n. 8:
CONTO CORRENTE POSTALE: 001006070856 – Coordinate IBAN: IT22Y0760111700001006070856
CREVER BANCA Spa IBAN: IT22 E032 4511 7000 0000 0002 340
Chi si avvale di tale modalità di donazione è pregato di indicare nelle note il proprio indirizzo per la spedizione della ricevuta.
Lo Stato faccia lo Stato e la Chiesa faccia la Chiesa. Basta con queste cialtronate alla Mario Merola!
E si vorrebbero affrontare sciagure naturali coi pochi soldi della questua domenicale?!?!?!? Farisei, ipocriti!
Mi chiedo soprattutto se i preti siano disposti a devolvere parte delle loro mensilità ai terremotati. O se invece preferiscano fare come hanno fatto sempre fino ad oggi: “farsi la bella faccia coi fondi altrui”.
Se la pensassi come voi dovremo per un anno dare l’8 per 1000 ad altri….se potessi donerei ai terremotati invece di parole….un bello spettacolo pirotecnico tanto per dare un piccolo spiraglio di luce a tutte quelle persone che hanno perso quasi tutto…