Un nuovo caso di suicidio tra gli agenti della polizia penitenziaria. È avvenuto a Trapani, ma l’agente di 35 anni era in servizio nel carcere palermitano dell’Ucciardone. “Siamo sgomenti e sconvolti” è il commento di Donato Capece, segretario generale del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria), che ricorda gli altri recenti casi di suicidio: a Formia, San Vito al Tagliamento, Battipaglia e Torino. E prima ancora a Mamone Lodè, Caltagirone e Viterbo. “Nonostante tutte queste tragiche morti – è l’accusa – l’amministrazione penitenziaria non ha fatto nulla per creare strutture di supporto psicologico al nostro personale, quotidianamente impegnato in dure e difficili condizioni tali da determinare l’effetto burn out”. Secondo il sindacato, dal 2000 ad oggi si sono uccisi circa 100 poliziotti penitenziari, un direttore di istituto e un dirigente regionale. “Da tempo sosteniamo che bisogna comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l’attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto”.
Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione penitenziaria su una maggiore attenzione al fenomeno, secondo il Sappe “a tutt’oggi non sono stati colpevolmente attivati questi importanti centri di ascolto e questa colpevole superficialità è imperdonabile”. Oggi la richiesta al ministro della Giustizia Paola Severino è “di farsi carico in prima persona su questo importante problema, anche chiedendo perchè l’amministrazione penitenziaria non ha fatto ancora nulla per contrastare il disagio lavorativo dei poliziotti penitenziari nonostante tutte queste morti”. L’istituzione di centri specializzati può essere, per Capace, “un’occasione per aumentare l’autostima e la consapevolezza di possedere risorse e capacità spendibili in una professione davvero dura e difficile, all’interno di un ambiente particolare qual è il carcere”. Servono poi “interventi istituzionali intesi a privilegiare maggiormente l’aspetto umano e il rispetto della persona nei rapporti gerarchici e funzionali che caratterizzano la polizia penitenziaria. Su queste tragedie non possono e non devono esserci colpevoli superficialità o disattenzioni”. (gig)
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