Domani, martedì 19 giugno, a partire dalle 15.30, il Coordinamento degli insegnanti precari di Roma scenderà in piazza, davanti all’Ufficio scolastico regionale (via Pianciani), per dire no al decreto ministeriale 71 del 16 aprile scorso: un provvedimento con il quale il Miur prevede la riconversione del personale docente in esubero sull’elenco degli insegnanti del sostegno. Un’iniziativa che ha fatto molto discutere negli ultimi mesi, ma che presto troverà il suo compimento, con l’attivazione dei corsi di formazione. “L’attuale governo – denuncia il coordinamento – anziché agire sulla causa e cioè i tagli e le riforme che hanno determinato la perdita di posti, gioca sugli effetti, spostando come pedine i disoccupati che ha creato. A danno di chi? Dei più deboli: gli alunni disabili che hanno diritto ad un sostegno qualificato finalizzato al raggiungimento degli obiettivi didattici attraverso un percorso mirato e calibrato alle diverse esigenze e che non devono assolutamente diventare merce di scambio; e i precari che si sono formati con una scuola di specializzazione e che dal sostegno traggono la maggior parte degli incarichi”
Secondo il coordinamento, quel che si rischia è quindi innanzitutto il peggioramento dell’offerta formativa dedicata agli alunni disabili: se infatti finora il percorso professionale per gli insegnanti di sostegno è stato “particolarmente curato per poter realmente garantire l’obiettivo fondamentale dell’integrazione”, ora i corsi di “riconversione” previsti dal Miur, da realizzarsi tra l’altro in tempi particolarmente brevi ed in modalità on line, “si presentano invece esclusivamente come un chiaro tentativo di riciclare insegnanti in esubero sul sostegno, evidentemente considerato e trattato come un insegnamento di serie B che non richiede competenze specifiche”. Il provvedimento – denunciano ancora i promotori della protesta – “va a gravare ulteriormente sulla delicata situazione del sostegno nella scuola pubblica statale in cui quest’anno, a causa dei tagli e dell’aumento del numero di alunni per classe, il rapporto insegnante-alunno disabile è diventato 1:4. Denunciamo con forza questo provvedimento che colpisce ancora una volta i diritti degli studenti, delle loro famiglie e quelli degli insegnanti”.
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