Prosegue oggi il vertice di Bruxelles sulla crisi e l’euro. Italia e Spagna hanno tolto la loro riserva. Lo scudo antispread è ora una realtà nel panorama europeo. La linea dura – durissima – scelta da Mario Monti al Consiglio Ue paga il suo dividendo dopo una notte di trattative serrate tra i 17 leader dell’Eurozona. Ma la minaccia di mandare a monte l’intero pacchetto, compreso il patto per la crescita da 130 miliardi, alla fine riesce a far cadere – dopo 13 ore di trattativa -le resistenze dei Paesi nordici guidati dalla Germania di Angela Merkel. Monti può ora esprimere tutta la sua soddisfazione per quelle che definisce “misure soddisfacenti per la stabilizzazione dell’Eurozona”, sufficienti – è l’auspicio – a evitare un lunedì nero sui mercati. L’Italia ottiene dunque il meccanismo di stabilità lungamente cercato: varrà – spiega il premier – per i Paesi virtuosi “che rispettano le raccomandazioni specifiche al loro Paese, il Patto di stabilità e altri criteri, come l’Italia in questo momento rispetta”.E la “novità importante” è che coloro che chiederanno di accedere al meccanismo “se osservano tutte le condizioni non dovranno sottoporsi ad uno specifico programma: dovranno firmare un memorandum of understanding ma non avranno la troika”.
La giornata di ieri e’ stata molto convulsa e la trattativa è stata condotta come una partita a scacchi, con mosse mediatico-diplomatiche, aperture e frenate continue.
L’ufficialità è arrivata solo poco prima delle 5. Il pressing di Italia, Spagna e il decisivo appoggio di Hollande hanno fatto cedere alla fine Angela Merkel.
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