La spending review ha ottenuto ieri il via libera di Montecitorio e vedrà – tra domani e venerdì – il varo in Cdm del secondo decreto. L’ok di ieri è arrivato dopo una giornata intensa, con il doppio incontro per il governo, che prima ha ricevuto a palazzo Chigi la delegazione degli enti locali e poi quella delle parti sociali. Prendono così forma le misure della spending review allo studio del governo. Immediata l’ira dei sindacati che minacciano di arrivare allo sciopero generale.
“Non credo si possa evitare lo sciopero generale se ci saranno solo tagli lineari” ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, uscendo da palazzo Chigi. “Una carezza alla politica e una stangata per i lavoratori” l’ha definita ancora Angeletti, aggiungendo che “di tutte le vostre buone intenzioni non vorrei che restasse solo il taglio del personale della Pa”.
Duro anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: “Il governo non ci ha convinto. Sullo sciopero generale ancora non abbiamo deciso ma siamo comunque contrari al taglio sul pubblico impiego”. “Governo criptico e reticente – ha incalzato Susanna Camusso, numero uno della Cgil – ci sono solo annunci di tagli lineari. Il metodo mi pare sbagliato. Siamo preoccupati. Allo stato manteniamo la nobilitazione delle categorie”.
Nella bozza sono previsti il blocco degli stipendi e le ferie coatte per i dipendenti pubblici; la riduzione dei permessi sindacali del 10% per gli statali a partire da gennaio del 2013. Inoltre il fondo sanitario viene ridotto di 3 miliardi in due anni (un miliardo per il 2012 e due per il 2013); chiusi i piccoli ospedali e previsti circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Stangata anche sulle auto blu: nel 2013 la spesa per le auto blu non dovra’ superare il 50% di quanto speso nel 2011. Infine tagli a scuola e universita’.
”Non taglieremo i servizi, ma gli sprechi – ha detto il premier Monti -. Non useremo l’accetta”. Pdl e Pd approvano la spending review. Bersani pero’ dice ”no ai tagli al sociale” e Cicchitto chiede che i tagli vadano ”di pari passo con l’abbattimento del debito’
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