Un’indagine in 12 città italiane di Altroconsumo ha evidenziato come le agevolazioni governative sono spesso ignorate dalle banche. Solo nove agenzie su 71 hanno proposto il mutuo a una coppia, con uno dei due a contratto di lavoro a termine, nei termini previsti dal Fondo di Garanzia governativo per i mutui ai giovani precari istituito nel 2011. Fondo a cui aderivano tutte le banche visitate.
Non solo: nonostante il Regolamento Isvap vieti alle banche di vendere polizze danni o vita legate al mutuo di cui sono beneficiarie, nel 68% dei casi, su 185 agenzie bancarie, è stata offerta una polizza incendio e scoppio, nel 22% dei casi una copertura vita a prezzi esorbitanti.
Dunque l’87% delle agenzie non ha proposto alla coppia di giovani under 35 i mutui agevolati coperti dal Fondi di garanzia con lo spread previsto dalla convenzione (massimo 1,2% fino a 20 anni di durata, 1,5% per periodi più lunghi) o ne ha ignorato l’esistenza, negando l’offerta di prestito, pur sussistendo tutte le caratteristiche richieste; atteggiamento insostenibile dato che l’iniziativa era stata istituita proprio per superare lo stallo di fronte a cui si trovano i giovani precari che vogliano comunque investire nel futuro acquistando casa con un mutuo. I soggetti bancari dovrebbero, in questo momento di crisi economica, rivedere i propri margini di guadagno, limitando alla metà gli spread applicati, a favore di tassi più accessibili per il credito ai giovani, per lo sviluppo e il rilancio dell’economia.
In questo quadro di scarsa apertura al credito proliferano le agenzie di debito, sul modello delle debt agency statunitensi, come segnalano decine di consumatori ai giuristi di Altroconsumo. Intermediari che si propongono di assistere, rinegoziare a costi salati (390 euro fissi per apertura pratica, sino a 2000 euro per cancellazione banche dati negativi) rendendo l’indebitamento dei consumatori ancora più critico che in precedenza.
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