Approvato dal Consiglio dei ministri, nella notte fra giovedi’ e venerdi’, il decreto legge “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (spending review).
In una nota Palazzo Chigi ha spiegato che il governo fin dall’insediamento ha deciso di procedere non mediante tagli lineari ma bensì una sforbiciata “ponderata” con interventi strutturali rivolti a migliorare la produttività delle diverse articolazioni della pubblica amministrazione.
Con gli interventi decisi, il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Una prima serie di interventi è stata deliberata con il “Provvedimento della Pcm e del Mef sullo “snellimento delle strutture e la riduzione degli organici”.
Le novita’ introdotte riguardano 9 milioni per le zone colpite dall’emergenza neve di febbraio scorso, 103 milioni per i libri di testo gratis e la liquidazione di “Arcus spa” nonche’ la possibilita’ di coinvolgere altri 1.600 lavoratori esodati, oltre ai 55.000 gia’ ‘salvati’ dal decreto. E’ saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per le forniture militari (per 100 mln per il 2013 e 2014) e la riduzione del fondo per l’uranio impoverito.
Confermato lo stop all’incremento dell’Iva fino al primo luglio del 2013. Tra le novità in arrivo, spunta il taglio di “almeno il 10%” del totale degli organici delle Forze armate, lo stop all’adeguamento degli affitti pagati dallo Stato e l’avvio della rinegoziazione delle locazioni per ridurre del 15% i canoni
Arriva la pagella per i dipendenti statali: nel dl sulla spending review, si legge infatti che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con l’Economia, i criteri per “la valutazione organizzativa e individuale” dei dipendenti pubblici.
Le Province saranno dimezzate: dalle attuali 110 si passerebbe a una cinquantina. E subito, non ad agosto con un altro decreto come inizialmente ipotizzato. I criteri attraverso i quali verranno tagliate le province sono: il primo è relativo alla popolazione e il secondo all’estensione. Entro 20 giorni il governo dovrà fissarli con una delibera del Consiglio dei ministri. Calano intanto i trasferimenti per Regioni, Province e Comuni. Tra gli altri interventi anche quello sui Cda della miriade di società pubbliche (potranno avere solo 3 membri).
“La scuola non è toccata da questo decreto – ci tiene a precisare il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli – e per la salute si mantengono i servizi invariati ma riducendone i costi”.
Lascia un commento