Lo slogan scandito da Pier Luigi Bersani per lanciare la lunga marcia verso il voto del 2013, è stato”Tocca a noi. Perche’ altrimenti chi dovrebbe aver fiducia nell’Italia davanti a liste di fantasia, leadership invisibili o agghiaccianti ritorni?”, era la domanda posta dal leader Pd in un attacco frontale tanto al Cav. quanto a Grillo.
Ma sui diritti delle coppie gay e sulle primarie l’assemblea non e’ riuscita a trovare una sintesi e alla fine e’ scoppiato il caos tra l’ala piu’ laica e il vertice del partito con Bersani costretto a intervenire per chiudere lo scontro. Il segretario, piuttosto spazientito: “Sentite un attimo…. nel momento in cui per la prima volta il Pd assume un impegno per la regolamentazione delle unioni omosessuali ho sentito dire ‘me ne vado dal Pd’. Ma non l’ho sentito dire quando non c’era un impegno così. Poi, su questa questione delle primarie: siamo un partito che deve dire una cosa chiara al paese. Ho detto: non partecipa solo il segretario, primarie aperte; ho detto: si fissa una data ma le primarie non le convochiamo noi, le dobbiamo fare con gli altri. E’ chiaro o non è chiaro? O facciamo noi tutto? Dopodiché, ho detto che alla ripresa, avendo discusso un po con i contraenti (gli altri alleati, ndr), saremo in condizione di affrontare sia gli aspetti regolamentari sia gli aspetti statutari. Siamo il primo partito del paese e dobbiamo dire all’italia cosa vogliamo fare. Il paese non è fatto delle beghe nostre. Se si vuol votare, io propongo per il punto uno di votare contro perché la data non la decidiamo solo noi”.
Bersani: ‘Tocca a noi, agghiacciante il ritorno del Cavaliere’
Lo slogan scandito da Pier Luigi Bersani per lanciare la lunga marcia verso il voto del 2013, è stato”Tocca a noi. Perche’ altrimenti chi dovrebbe aver fiducia nell’Italia davanti a liste di fantasia, leadership invisibili o agghiaccianti ritorni?”, era la domanda posta dal leader Pd in un attacco frontale tanto al Cav. quanto a Grillo. […]
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