Ieri a Mittelfest, lo spettacolo “Io e… Indro Montanelli, soliloquio di un italiano”, ha costituito un’ottima occasione per ricordare il grande giornalista scomparso nel 2001 e per risentirne il pensiero su quattro personaggi della nostra storia – lontana e recente – e attraverso di loro sull’Italia e soprattutto sugli italiani. Il politologo Ernesto Galli della Loggia ha enucleato e scelto, dall’immenso quantità di scritti di Montanelli, alcuni passi relativi a Mussolini, Togliatti, Moro e Berlusconi e infine sul suo modo di intendere la vita e la morte. Una visione, quella di Montanelli, chiara e “controcorrente” che consente di riflettere sugli anni del fascismo, sulla “conflittualità” del dopoguerra tra Partito Comunista e Democrazia Cristiana, sulla “novità politica” rappresentata da Berlusconi – e avversata da Montanelli – nata da una Tangentopoli che pose fine a un sistema politico bloccato.
Tutto ciò si è svolto sulla scena del Teatro Ristori, grazie alla recitazione di Sandro Lombardi e alla regia di Piero Maccarinelli: una lezione di giornalismo, una lezione di storia, un omaggio a un “grande italiano” che non credeva agli italiani. Tra le altre proposte della giornata l’omaggio che gli allievi della Scuola “Paolo Grassi” di Milano e dell’Accademia “Nico Pepe” di Udine hanno offerto a Dario Fo e Franco Rame interpretando alcuni brani da “Mistero buffo e altre storie”, la coreografia “Narciso” di Michele Merola, il film muto “Lo studente di Praga” di Stellan Rye (1913) accompagnato dalla musiche al pianoforte di Mauro Colombis. L’altro appuntamento di rilievo si è svolto invece nella Piazza Grande di Palmanova, con il concerto “Stefano Bollani for Mittelfest”, applaudito da un migliaio di persone. Un concerto che Mittelfest ha proposto in collaborazione con la Provincia di Udine nell’ambito del progetto La terra dei Patriarchi
Lascia un commento