In un convegno svoltosi a Genova nel 2000, con il bel titolo “Omero 3000 anni dopo”, lo studioso Giuseppe Sgubbi, sostenne che, sebbene per la tradizione e conseguente toponomastica, i miti di Circe e Ulisse siano ambientati nel Tirreno, vi sono indizi che potrebbero far ritenere valida l’ipotesi che tali miti siano ambientati anche in Adriatico, o meglio, che tale ambientazione abbia preceduto l’ambientazione tirrenica, con conseguente riconsiderazione delle vicende che hanno interessato il nostro mare.
Se questa ipotesi sia veritiera la lascio agli esperti; ma ciò che è certo è che ora, Ulisse e Circe, continuano il loro fraseggio nei due nostri mari ed in senso climatologico.
Certo è che, nell’opera di Omero ed anche nell’Inferno di Dante, Circe, figlia del Sole e della ninfa Perseide, rappresenta la dimensione primordiale dell’istinto e della sensualità, che rende gli uomini – che non riescono a superarla – simili ad animali e l’incontro con Ulisse – consapevole dei limiti umani di fronte alla potenza divina ed aiutato da Ermes – pone in risalto un’altra importante dote dell’eroe: il suo essere un vero capo, nella dimostrazione di affetto, generosità e senso di responsabilità nei confronti dei suoi compagni.
Quindi, per suo stesso mandato, Ulisse deve scacciare Circe, come allontanarsi da Calipso (che è “colei che si nasconde”) e superare Nausicaa, simbolo di freschezza e di grazia, spontanea, ingenua, fiduciosa e generosa, principio di candore, che deve essere lasciato per giungere ad una completa consapevolezza.
Ora lasciamo miti e simboli e veniamo a noi. Una pausa fredda e temporalesca, fastidiosa certamente ma in parte rinfrancante e da giovedì l’Italia tornerà ad ardere, sotto la sferza di un ennesimo ciclone africano.
Mentre le ultime propaggini di “Circe”, nome evocativo per il ciclone atlantico che ci ha inferto brividi raggelanti da domenica scorsa, fanno sentire la loro estrema influenza, con piogge e temporali al Centrosud, isole maggiori e Romagna; dall’Africa comincia nuovamente a soffiare aria calda e proprio nel prossimo weekend, la quarta breve fiammata africana dell’estate, farà di nuovo schizzare le temperature a 40 gradi al Sud e in Sicilia e a 37 gradi a Bologna, Roma, Firenze e Napoli.
E, appunto, il nome di questo anticiclone arroventato, che scaccerà i venti fillandesi di “Circe”, non poteva che essere c “Ulisse”, sulla cui durata totale, comunque, non vi è ancora un vero pronunciamento.
Certo Ulisse, che poterà folate asfissianti di garbino sul nostro Abruzzo, è noto per il suo procedere lento, ma, insomma, siamo in Estate e del caldo non mi pare il caso lamentarsi.
Ecco, comunque, in dettaglio, quanto comunicato da Antonio Sanò direttore del portale www.ILmeteo.it:
– Mercoledì 25: temperature che aumentano, fino a 27°C ma ancora instabilità, con temporali sul nordest specie sulle Alpi, Bellunese, poi Triveneto fino alle pianure anche con grandine, locali sul ferrarese e Romagna al mattino; temporali al centro specie tra Lazio ed Abruzzo fino a Roma est e sugli Appennini e al sud specie sull’Irpinia, Lucania e Puglia, e ancora piogge sul nord Sicilia e Calabria. Più sole sulle pianure del nordovest, Liguria, e Sardegna.
– Giovedì 26: Di nuovo sole e più caldo, 33°C a Roma, temporali e rovesci sugli Appennini verso Irpinia, zone interne campane e soprattutto sulla Calabria fino al messinese. Piogge fino a sera piogge sulla Calabria meridionale fino allo Stretto di Messina.
– Venerdì 27: Tutto sole e più caldo fino a 33-35°C su molte città, sia dell’Emilia che al centrosud.
– Sabato 28: ancora sole e caldo, temporali sulle Alpi tutte entro sera, forti su Alto Adige, 36°C a Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Perugia. 37 in Emilia tra Ferrara e Bologna, 36 al centro sud, 40 in Sardegna nel Campidano e 40 sul sud Sicilia e 39 in Puglia.
– Domenica 29: Arriva davvero lui, Ulisse, con centro sud, regioni adriatiche ed Emilia Romagna, incandescenti e 41°C in Sicilia e Puglia e sul Campidano in Sardegna, 37 a Roma, Firenze, Napoli, 38 a Pescara, 37-38 sulle regioni adriatiche dal ferrarese all’Abruzzo per venti di “garbino”. Invece, temporali e grandine sulle Alpi, verso Piemonte, Lombardia, alto Veneto.
– Lunedì 30 (infine): Violenti temporali sulle Alpi verso Piemonte, Lombardia, poi Triveneto e Liguria, anche con grandine e trombe d’aria. Super caldo al centro sud ed Emilia Romagna, poi venti da ovest più miti.
Per il proseguo stremo a vedere.
Carlo Di Stanislao
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