L’agenzia di rating Moody torna ad allarmare i mercati con una nuova bocciatura. Stavolta, nel mirino non è finito uno dei Paesi “deboli” dell’eurozona, ma lo stesso fondo salva-Stati (Efsf) che dovrebbe difenderli.
A ben vedere non si tratta di una vera e propria bocciatura: il giudizio sul fondo Efsf rimane infatti AAA, ovvero di massima affidabilità. Ma l’agenzia ha modificato il suo outlook, cioè l’indicazione di come si potrà muovere in futuro il rating: da stabile, passa a negativo, aprendo quindi la strada a un vero e proprio taglio nel giudizio.
La notizia è in un certo senso una conseguenza “automatica” dell’analoga decisione (affidabilità massima, ma outlook da stabile a negativo) che Moody ha comunicato lunedì per Paesi come Germania, Olanda e Lussemburgo. Il fondo Efsf si basa infatti sui contributi dei singoli Paesi (in proporzione alla loro partecipazione nel capitale della Banca centrale europea), per cui modifiche nelle prospettive di nazioni “di peso” come il colosso tedesco si ripercuotono anche sul fondo.
Ma il fatto che sia “conseguenza” di notizie già note non ha certo evitato il propagarsi di nuovi timori sul mercato: mentre le Borse hanno di nuovo aperto in calo, il differenziale di rendimento tra BTp e bund tedeschi è tornato al 5,4%, ai massimi dallo scorso novembre, e il differenziale tra bonos spagnoli e bund è schizzato al 6,5%.
Il rialzo dei tassi mette ancora più in crisi i Paesi “deboli”, rendendo più difficoltoso sostenere il costo per l’elevato indebitamento. E così, lo scenario di “estrema incertezza della zona euro” e la “forte probabilità” che siano necessari nuovi aiuti – le motivazioni citate da Moody per la sua decisione – rischiano di auto-avverarsi a causa dell’estremo nervosismo del mercato.
Per evitare di farvi travolgere dalla crisi dei mercati, gli analisti di Soldi Sette indicano come impostare al meglio una strategia di investimento:
1) limtare la quota del vostro portafoglio dedicata alle azioni;
2) investire in bond in euro solo se l’emittente ha un’elevata affidabilità;
3) vendere, se ancora ne avete, i titoli di Stato spagnoli e quelli delle comunità locali;
4) limitare al massimo al 20% la quota del vostro portafoglio dedicata ai BTp, senza lasciarvi tentare dagli elevati rendimenti attuali;
5) diversificare gli investimenti su altre valute (dollaro Usa, corona svedese, yen) per ammortizzare gli effetti degli scossoni subiti dall’euro nel confronto con le altre valute.
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