Il clou sarà dedicato all’ambiente dell’Inghilterra e riprodurrà la campagna inglese nel suo più classico stile: cavalli, mucche, pecore, le fattorie, con pioggia che verrà fatta scendere da speciali nuvole artificiali.
E anche se gli organizzatori ripetono che quella cinese rimane una inaugurazione irripetibile, in cuor loro sperano di non sfigurare nel confronto con Pechino 2008, quando il genio di Zhang Yi Mou, rappresentando il profondo significato del tema dello slogan “Un Mondo, Un Sogno”, riuscì splendidamente a rappresentare i tre concetti di quei Giochi: Olimpiadi Verdi, Olimpiadi di Alta tecnologia e Olimpiadi del Popolo; mostrando, assieme, i 5000 anni di storia della civiltà cinese e i suoi nuovi moderni sviluppi.
Per Londra, la direzione artistica è stata affidata a Danny Boyle, il regista premio Oscar di “The Millionaire”, che avrà come braccio destro il grande Stephen Daldry di “Billy Elliot”.
Assieme coordineranno le 3 ore e 15 minuti dello spettacolo, in mondovisione, con inizio stasera alle 21, che di fatto aprirà la XXX edizione dei Giochi Olimpici e a cui assisteranno, almeno, un miliardo di persone, il 15% della popolazione mondiale, grazie alla formidabile copertura televisiva predisposta per questo evento.
E conoscendo Boyle, sarà una cerimonia con molte sorprese. Punti fermi il benvenuto del Capo dello Stato della nazione ospitante, la sfilata delle nazioni, i discorsi ufficiali come quello di Lord Coe, presidente LOCOG e di Jacques Rogge, presidente del CIO, l’esecuzione dell’inno olimpico, l’ingresso e innalzamento della bandiera olimpica, i giuramenti, l’arrivo della torcia olimpica e, naturalmente, l’accensione della Fiamma Olimpica.
Il tutto avrà inizio, come dicevamo alle 21 GMT, al suono della campana più grande d’ Europa, prodotta dalla Fonderia Whitechapel, all’interno del nuovo stadio, con un inedito allestimento (uno dei set più grandi mai creati al mondo) costituito da prati, campi e fiumi , con tanto di veri animali da cortile, tra cui 70 pecore e più di 100 cavalli.
Sappiamo anche che la chiusura sarà affidata a Paul McCartney, che suonerà “Hey Jude” e che, prima di lui, ci sarà spazio per gli attori inglesi Daniel Craig (ultimo 007) e Rowan Atkinson (Mister Bean).
E ci dovrebbe anche essere Mohamed Alì, a guidare un gruppo di atleti fra cui David Beckham e il fondista etiope Haile Gebrsellasie.
Ali, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 e che è stato tra i tedofori chiamati a sfilare con la torcia ad Atlanta 1996, è già a Londra e la sua partecipazione alla cerimonia inaugurale, nonostante il Parkinson, è data per certa dal “Daily Mirror”.
Si è anche saputo, già da una settimana, che dallo show da 27 milioni di sterline, è stata tagliata una parte dell’esibizione, con stuntman in bicicletta, così che la fine è prevista intorno a mezzanotte e trenta, in moda da permettere agli spettatori che ne hanno bisogno di poter rientrare a casa utilizzando i mezzi pubblici con assoluta tranquillità.
Oggi Google dedica il suo doodle ai Giochi e lo fa con uno “scarabocchio” statico ma evocativo, che riproduce il logo attorno a sportivi di discipline diverse, in rappresentanza – da sinistra verso destra – di Europa, Australia, Africa, Asia e America.
Nessun richiamo, invece, all’accensione della torcia olimpica, per la quale è ancora avvolto nel mistero il nome dell’ultimo tedoforo.
Dopo “Trainspotting”, del 1996, Danny Boyle disse: “Non voglio fare film pomposi, film seri, mi piacciono i film che hanno una sorta di vivacità” e molti esperti di cinema ironizzano dicendo che, per questa cerimonia, forse ha immaginato, come in “28 giorni dopo”, degli zombie che inseguono gli atleti.
Nato da immigranti irlandesi, Boyle è uno dei 7 registi che ha vinto il Golden Globe, il Guild, BAFTA e Oscar per lo stesso film, appunto The Millionaire, nel 2008.
Nel ’97, all’inizio della carriera, rifiutò di dirigere “Alien – La clonazione”, per lavorare a “Una vita esagerata”, strampalata commedia molto apprezzata da Tarantino, costruita attraverso l’accumulazione di incredibili colpi di scena.
Il suo ultimo film, con sei nomination agli Oscar del 2010, è il claustrofobico “127 ore”, presentato anche al Torino Film Festival, storia della sopravvivenza di un uomo in un ambiente ristretto, con James Franco che vi interpreta Ralston, esperto alpinista che durante una gita rimane intrappolato in un angusto canyon, con il braccio bloccato sotto un enorme masso.
Un film in cui l’eclettico Boyle, decide di scatenarsi e sperimenta uno stile adrenalinico, fatto di split screen, flashback, accelerazioni, visioni oniriche e inserti di found footage, frullando tutto in maniera esaltante e condendo con un digitale che permette immagini nitide e vivide anche nelle sequenze più buie. Un linguaggio che da solo rende alla perfezione la discesa negli inferi della pazzia di un uomo, costretto a guardare in faccia la morte senza speranze di poterla schivare.
Stasera, in mondovisione, vedremo che interpreterà il suo Paese e l’anima dei Giochi più antichi e importanti del mondo.
Da domani i giochi avranno inizio e noi staremo col cuore sospeso seguendo i 290 nostri atleti in gara.
Il Coni, per voce del suo presidente Gianni Petrucci, ha fissato l’obiettivo delle 25 medaglie (in Cina furono 27) e del mantenimento di un posto nelle prime dieci nel medagliere mondiale. Speriamo abbia sbagliato per difetto.
Carlo Di Stanislao
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