L’Italia brucia, migliaia i vigili del fuoco, il corpo forestale dello Stato, i Canadair e gli elicotteri in azione fin dalle prime ore del mattino per limitare i danni: le fiamme, dopo i 124 incendi di ieri (Lazio e Calabria le regioni più colpite), hanno interessato soprattutto il centro sud, colpendo vaste zone dalla Calabria alla Sicilia, dalla Puglia alla Campania e al Lazio, dall’Umbria e alla Toscana. La flotta dello Stato è dovuta intervenire anche oggi su 36 roghi, dieci dei quali nel Lazio.
E le fiamme non hanno risparmiato il centro di Roma dove si sono registrati 17 focolai ma soprattutto un rogo, quasi sicuramente di natura dolosa – lo sono la quasi totalità degli incendi e lo dimostra l’ennesimo arresto di un incendiario, a Pordenone, colto sul fatto mentre cercava di bruciare delle sterpaglie vicino al muro di cinta di una caserma – ha interessato per tutta la mattina la collina di Monte Mario, a ridosso dello stadio Olimpico, ed è stato spento grazie all’intervento di due elicotteri. Salva la famosa Madonnina che domina la collina. E ora è caccia agli incendiari che hanno appiccato le fiamme.
“Ormai siamo di fronte ad un’emergenza che sta attaccando tutto il territorio nazionale e che richiede un impegno straordinario da parte del Governo” dice il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che chiede all’esecutivo Monti di valutare la possibilità di utilizzare “in modo concreto e rapido uomini e mezzi dell’esercito”. “Di fronte all’Italia che va in fumo non c’è spread o spending review che tenga – sottolinea Bonelli ricordando l’allarme del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli secondo il quale è a rischio la prossima campagna antincendi a causa dei tagli – Siamo di fronte ad un vero e proprio attacco al nostro patrimonio naturale e alle aree verdi delle città”. “Per questo – conclude il presidente dei Verdi – è necessario che il ministro dell’Interno Cancellieri mobilitati tutte le strutture investigative e delle forze dell’ordine per prevenire e punire gli incendiari”.
Al taglio di risorse guarda anche il Pd, con Ermete Realacci, che chiede di rafforzare i presidi di vigilanza e realizzare un censimento delle aree percorse dal fuoco. “Il vertiginoso aumento degli incendi e delle aree boschive andate in fumo nei primi sette mesi dell’anno destano allarme e rappresentano una vera emergenza nazionale, che non risparmia neanche le zone di pregio del nostro territorio come riserve e parchi e che miete vittime innocenti” dice il deputato, sottolineando che “per fare fronte a questo fenomeno, in crescita del 93% rispetto al 2011, servono risorse adeguate, sia finanziarie che umane”. Per questo, “oltre che assicurare la piena operatività del sistema satellitare di controllo roghi previsto dalla legge 353 del 2000, bisogna fare la massima attenzione a non indebolire i presidi antincendio”. Ma il Pd punta l’attenzione anche sulle cause degli incendi. “Bisogna verificare – chiede infatti Realacci – che dietro l’escalation degli incendi non ci siano interessi speculativi o, come potrebbe accadere in alcune regioni, tra le quali la Sicilia, interessi legati alla gestione degli stagionali forestali e all’industria dell’antincendio”.
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