”Chi usa sostanze dopanti deve restare fuori dallo sport. Non si possono alterare sensibilmente i risultati: e’ una scorciatoia inaccettabile. Quelli di Schwazer sono esempi da non imitare, ed e’ giusto che chi si renda responsabile di questi comportamenti, poi arrivi a questi risultati”. Cosi’ il ministro dello Sport, Piero Gnudi, ha commentato la vicenda del marciatore azzurro, Alex Schwazer, trovato positivo all’Epo ad un controllo antidoping il 30 luglio scorso. ”E’ sicuramente un brutto spot e un momento difficile per lo sport italiano – ha aggiunto nel corso del programma ‘Radio Anch’Io’ – Bisogna pero’ riconoscere che in Italia c’e’ una legislazione tra le piu’ avanzate nella lotta al doping, e questi sono solo episodi isolati, e che poi vengono comunque scoperti. La lotta al doping non finisce mai, perche’ ci sono sempre nuove sostanze e sempre piu’ difficili da scoprire: e’ un inseguimento continuo”.
C’e’ soddisfazione, invece, per i risultati ottenuti fin qui sul campo dagli azzurri: ”Le Olimpiadi sono sempre piu’ difficili – ha concluso – la competizione e’ sempre piu’ dura, nonostante questo i ragazzi hanno fatto ottimi risultati”.
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