Nasce in coproduzione questo programma d’eccezione: BUSTRIC in The Jungle Book, tra l’Istituzione Sinfonica Abruzzese ed il Festival Internazionale di musica “Pietre che cantano” nell’ambito del Ciclo “Teatro in Musica” che ne hanno creato un vero e proprio minitour per l’Abruzzo.
Cinque i contenitori culturali dell’estate musicale abruzzese per Bustric e l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretti da Marcello Bufalini, direttore principale ospite dell’ISA che con Bustric firma la composizione di questo programma in cui l’orchestra ha una funzione centrale proprio per l’intervento musicale all’interno della narrazione: come era stato per Prokofiev, anche Miklos Rosza associa una musica ad ogni animale in scena. Primo appuntamento della tournée al Festival di Mezza Estate per il Comune di Tagliacozzo domenica 12 agosto, continuando con il Music Day degli Amici della Musica e l’Istituto Tostiano di Ortona (e l’apporto fondamentale della Fondazione Carichieti) doppio appuntamento poi con il Rocca Festival e il Festival di musica internazionale Pietre che cantano (14 e 17 agosto), il tour chiude a Cittaducale il 18 agosto.
La Suite Sinfonica per narratore e orchestra “The Jungle Book” ( 1942) di Miklos Rosza, musicista ungherese tre volte premio Oscar è tratta dalla colonna sonora del film di Zóltan Korda, basato sul celebre romanzo di Kipling, che narra le avventure del piccolo Mowgli.
In apertura Sinfonie dalle Opere di Rossini, che ci porteranno a Siviglia e Algeri, perché la Musica è stata da sempre il mezzo più rapido per raggiungere, almeno con la fantasia, Paesi lontani…
Uno spettacolo poetico e comico, tra teatro e circo d’autore, in cui Bustric, mimo, attore, mago e clown, nei panni di un viaggiatore indiano, in babbucce d’oro e turbante, in sella alla sua splendida bicicletta, narra a modo suo la storia di Mowgli, il cucciolo d’uomo.
Da molti anni il teatro di Bustric si è spostato anche nelle sale da concerto: ospite di molte orchestre italiane e straniere (Bustric recita in molte lingue), Bustric ha realizzato molti spettacoli, in cui musica e teatro giocano insieme, in un caleidoscopico e originale gioco di rimandi. Il suo particolare linguaggio rende il suo teatro adatto tanto al pubblico degli adulti quanto a quello dei bambini.
In “the Jungle Book” la storia di Mowgli e la musica di Rosza costituiscono il nucleo centrale di un racconto intorno al quale nascono piccole, grandi e nuove avventure. Bustric, l’attore, il mago, il mimo, l’illusionista, il clown, il cantante, ci conduce col suo passo lieve e vagabondo in un viaggio sorprendente nel mondo delle fiabe, in cui la sua capacità di stupirsi ci contagia, e ridesta in noi, con lo stupore, una forma di conoscenza del mondo che smarriamo a volte del tutto.
Come in un sogno ad occhi aperti, Bustric ci solleva in una gioiosa dimensione in cui la vertigine dell’immaginazione rende reale il fantastico, nel momento stesso in cui egli lo rappresenta.
L’India di Bustric è un paese di fiaba, fatto di cartine colorate e fiori di plastica, ricca anche quando il materiale è povero. Con rapidità egli si trasforma di volta in volta nei personaggi e negli animali della favolosa storia di Kipling, grazie alle magie dei suoi trucchi e travestimenti, che evidenziano del suo lavoro un aspetto artigianale, che ricorda un po’ quello del Calder inventore dei Mobiles: gli oggetti scenici e le trasformazioni sono parte integrante di un racconto, in cui tutto, con leggerezza ed ironia, partecipa al gioco del puro divertimento.
Tutto lo spettacolo è abbracciato ed esaltato dall’ampio respiro sinfonico della musica di Miklos Rosza, scritta per l’omonimo film di Zoltan Korda. Rosza, grande musicista ungherese, emigrò negli Stati Uniti al tempo della seconda guerra mondiale, e divenne uno dei più importanti autori di musiche da film, aggiudicandosi tre volte il premio Oscar. La Musica trasferisce tutta la scena in una giungla che non si vede ma si sente, grazie alla suggestione dei temi e dei timbri esotici inseriti nella partitura. Il direttore Marcello Bufalini, da anni sodale di Bustric nell’ideazione di una fortunata serie di concerti teatrali, dirige la Orchestra Sinfonica Abruzzese ed apre la serata con due titoli rossiniani, Il barbiere di Siviglia e l’Italiana in Algeri, che introducono il tema favoloso del viaggio musicale.
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