Condanna a due anni di carcere senza condizionale per “teppismo motivato da odio religioso”. E’ questa la sentenza annunciata dal giudice contro le Pussy Riot, complesso punk tutto al femminile.
Le tre ragazze, Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, a febbraio avevano inscenato una ”preghiera punk” nella cattedrale del Cristo Salvatore, a Mosca, chiedendo alla Vergine Maria di “cacciare via” Vladimir Putin.
Secondo il giudice Marina Syrova le tre ragazze hanno “pianificato attentamente” l’azione del 21 febbraio nella cattedrale di Cristo Salvatore. Il giudice ha negato che la sentenza di colpevolezza sia “un’azione politica”. In chiesa – ha detto – sono risuonate solo offese alla Chiesa ortodossa. Quella della band è stata una “provocazione” alla chiesa e ai fedeli, ha aggiunto il magistrato leggendo il verdetto in Aula.
Molti artisti hanno chiesto la liberazione delle ragazze. Tra cui anche Madonna che, durante la tappa del tour nella capitale russa, aveva lanciato un’appello per la liberazione delle rocker, mostrando sulla schiena nuda la scritta “Pussy Riot”.
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