E’ imminente l’apertura – a Torricella Peligna, dal 24 al 26 agosto – del Festival letterario “Il Dio di mio padre” dedicato a John Fante, quest’anno alla sua settima edizione, con la direzione artistica di Giovanna Di Lello che dell’evento è dall’origine musa ispiratrice ed anima dell’organizzazione. L’importante rassegna letteraria, che va progressivamente crescendo in notorietà e prestigio, sabato 25 agosto, alle ore 11, presenta un interessante focus sull’emigrazione italiana, sugli spunti offerti da due recenti saggi: “Il voto degli altri”, a cura di Guido Tintori (Centro Altreitalie, Rosenberg&Sellier), e “L’Altra Italia” di Goffredo Palmerini (One Group Edizioni). L’incontro con gli autori, e il successivo dibattito, sarà coordinato da Carlo Di Stanislao.
“Il voto degli altri”, con sottotitolo Rappresentanza e scelte elettorali degli italiani all’estero, reca la prefazione di Maddalena Tirabassi e una presentazione di Guido Tintori, che è anche il curatore del volume. Il libro collettaneo contiene 7 interessanti contributi di studiosi ed esperti (Michele Colucci, Eugenio Balsamo, Anna Consonni, Stefano Luconi, Francesco Tarantino, Simone Battiston – Bruno Mascitelli, Guido Tintori) che danno un quadro assai chiaro ed esaustivo sul voto degli italiani all’estero, sulla legislazione relativa, sull’organizzazione della rappresentanza delle comunità italiane, con un approfondimento per continente dell’espressione del voto, sulle problematiche emerse con l’introduzione, con legge del 2001, del voto per gli italiani all’estero.
“L’Altra Italia” di Goffredo Palmerini porta la prefazione di Laura Benedetti, direttore del Dipartimenti di Studi italiani alla Georgetown University di Washington (Usa), ed una presentazione di Giuseppe Della Noce, segretario generale della Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero (Fusie). E’ una selezione di scritti e articoli, pubblicati su numerose testate giornalistiche in Italia e all’estero, tenuti da un filo rosso che congiunge le comunità italiane nel mondo, con le loro punte d’eccellenza, con un’Italia dentro i confini spesso distratta e non del tutto consapevole delle grandi risorse intellettuali ed umane dell’altra Italia, quei 60 milioni d’italiani oltreconfine. Numerosi e prestigiosi gli ospiti del Festival, tra cui Masolino e Caterina D’Amico, Igiaba Scego, Federico Moccia, Sandro Veronesi, Vinicio Capossela e l’attore italoamericano Ray Abruzzo. Presente inoltre Dan Fante, figlio secondogenito del grande scrittore italoamericano e romanziere di successo egli stesso.
Questi gli appuntamenti nei tre giorni del Festival. VENERDÌ’ 24 AGOSTO, alle 10:45, presentazione della tesi di laurea di Valentina Di Marino “Il linguaggio letterario di John Fante” (Università di Chieti); alle 11:30 presentazione del volume “Le giostre sono per gli scemi” (Rizzoli, 2011) di Barbara Di Gregorio, vincitrice del Premio “John Fante Opera Prima Abruzzo”; ore 16:00 presentazione dei libri dei finalisti del Premio “John Fante Opera Prima”: Francesco Targhetta, “Perciò veniamo bene nelle fotografie” (ISBN, 2012), Donatella Di Pietrantonio, “Mia madre è un fiume” (Elliot , 2011), Giuseppe Di Piazza, “I quattro canti di Palermo” (Bompiani, 2012), con la partecipazione di Francesco Durante (Università Suor Orsola Benincasa, Napoli), Masolino D’Amico (Università di Roma Tre,) e del giornalista Oscar Buonamano; ore 18:30 cerimonia di consegna del Premio “John Fante Opera Prima”, con i finalisti Francesco Targhetta, Donatella Di Pietrantonio e Giuseppe Di Piazza, con Barbara Di Gregorio (vincitrice del Premio sezione Opera Prima Abruzzo) e Patrizia Di Donato (Menzione particolare sezione John Fante Opera prima Abruzzo per “La Neve in tasca”, Duende, 2011). Presente alla cerimonia, oltre alla Giuria, Dan Fante. Alle ore 21:30 “Omaggio alla Famiglia D’Amico”, con proiezione del film tv “Viaggio nel continente” (1968) di Luigi Filippo D’Amico, prodotto da Marcello D’Amico, con Paola Pitagora e Lando Buzzanca, tratto dalle novelle “La Balia” e “Lumìe di Sicilia” di Luigi Pirandello. Introducono Masolino D’Amico (Università di Roma Tre) e Caterina D’Amico (direttore Casa del Cinema, Roma).
SABATO 25 AGOSTO, alle ore 11:00 focus sull’Emigrazione Italiana con la presentazione dei saggi “Il voto degli altri”, a cura di Guido Tintori (Centro Altreitalie, Rosenberg&Sellier, 2012), e “L’Altra Italia” di Goffredo Palmerini (One Group Edizioni, 2011). Modera Modera Carlo Di Stanislao. Alle ore 16:00 “Donne in Thriller”, presentazione dei romanzi “Esecuzione” di Angela Capobianchi (Piemme, 2011) e “La paura” di Francesca Bertuzzi (Newton Compton, 2012). Modera Maria Rosaria La Morgia, giornalista Rai. Alle ore 17:45 Lectio magistralis “John Fante ed io” di Sandro Veronesi. Alle 21:30 Reading musicale della Compagnia della Polvere, con Alessio Romano e Christian Carano. Alle 22:30 Reading musicale in omaggio a John Fante, con Sandro Veronesi e Vinicio Capossela. Letture in lingua originale di Dan Fante e Ray Abruzzo.
DOMENICA 26 AGOSTO, alle ore 11:00 Passeggiata Fantiana, tour nel centro storico di Torricella Peligna sulle tracce di Nick, padre di John Fante, guidato da Antonio Di Renzo, esperto di storia e cultura locale. Alle ore 16:00 presentazione tesi di laurea: Ugo Russo, “L’importante è viaggiare: Elio Vittorini traduttore di John Fante” (Scuola Normale Superiore di Lyon, Francia); Alessia Forgione, “John Fante e il personaggio Arturo Bandini. L’autobiografia
nella letteratura d’emigrazione”, (Università La Sapienza, Roma); Valentina Maltese, “Like father, like son: John Fante Vs. Nick Fante, storia di un asimmetrico parallelismo” (Università di Bologna). Coordina Giovanna Di Lello, direttore artistico del Festival “Il Dio di mio padre”. Alle ore 17:00 “In between, Vivere tra due mondi”, la scrittrice italo-somala Igiaba Scego si racconta. Presenta Francesco Durante. Ore 18:30, Federico Moccia (sindaco di Rosello) presenta il suo romanzo “L’uomo che non voleva amare” (Rizzoli, 2012), con Simone D’Alessandro, dottore di ricerca in scienze sociali. Alle ore 21:30, proiezione del film tv “Sicilia amara” (1968) di Luigi Filippo D’Amico, prodotto da Marcello D’Amico, con Salvo Randone, Turi Ferro, Guido Leontini, tratto dai racconti di Luigi Pirandello “La cattura” e “La lega disciolta”. Alle ore 23:00 “Full of life, Letture nella notte”: nel 60° anniversario della pubblicazione del romanzo di John Fante, reading in lingua originale di Dan Fante e Ray Abruzzo, in italiano dell’attore Domenico Galasso e dei suoi allievi del laboratorio di lettura interpretativa “Il respiro della scrittura”, e di tutti quelli che vogliono rendere omaggio a “Full of Life”.
Qualche annotazione, infine, su Torricella Peligna. Bel borgo di 1500 abitanti posto in posizione elevata sul crinale tra le valli dei fiumi Sangro ed Aventino, si fa risalire la sua fondazione, secondo una tradizione orale, ad opera di esuli di Juvanum, cittadina romana sita nei pressi dell’attuale Montenerodomo. Tuttavia le prime fonti certe l’accreditano all’ XI secolo, nel 1060, quando Papa Niccolò II dona ai Benedettini delle Isole Tremiti metà d’un castello situato nel territorio di Torricella. Diventa poi feudo degli Orsini e di altri feudatari, nei secoli successivi. Il paese fu distrutto durante la seconda guerra mondiale. A Torricella Peligna, oltre a Nicola (Nick) Fante, emigrato negli Stati Uniti e padre dello scrittore John Fante, sono nati Ettore Troilo (1898 – Roma, 1974), fondatore e Comandante della Brigata Maiella, il primo reparto di Volontari partigiani costituito nel dicembre 1943 e l’unico decorato di Medaglia d’oro al Valor militare, che combatterà contro i nazifascisti in Abruzzo e in nord Italia. Ettore Troilo, dopo la Liberazione, sarà per breve tempo Prefetto di Milano. Originario di Torricella anche il padre di Silvio D’Amico, giornalista e critico teatrale cui si deve la teorizzazione della professione di regista, al quale è intitolata la più prestigiosa scuola di recitazione d’Italia, l’Accademia d’Arte Drammatica, da lui stesso fondata. La famiglia D’Amico ha poi dato alla cultura italiana numerose personalità. Originaria di Torricella Peligna anche la famiglia del famoso musicista siciliano Vincenzo Bellini. Il nonno del compositore, Vincenzo Tobia Bellini, nacque infatti a Torricella per poi trasferirsi a Catania dove svolse la professione di Maestro di Cappella e di stimato musicista.
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